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E ora? Il bivio fra nuovo governo e nuove elezioni

Napolitano resta al Quirinale ma… a Palazzo Chigi?

Il toto governo impazza già, sulla rete e nei corridoi del Transatlantico.

Il vicedirettore di Libero, Franco Bechis, fa una previsione “Amato premier. Vice Enrico Letta e Quagliarello. Monti agli Esteri, Cancellieri resta agli Interni. Violante alla giustizia”.

La tesi è affascinante e non infondata. Infatti, con un certo paradosso, è già iniziato il fuoco di fila di chi si oppone al Dottor Sottile.

Certo è che per il Pd tornare alle urne è una ipotesi troppo catastrofica.

Berlusconi sa che nuove elezioni porterebbero magfiore destabilizzazione, quindi crisi economica, quindi minori investimenti in pubblicità.

Monti ha la legittima preoccupazione di prendere troppi pochi voti. Tutto sembra pertanto spingere nella direzione di un nuovo governo, e in tempi rapidissimi. Ovviamente il percorso non è così scontato. Il Pd potrebbe avere paura di avere una emoraggia troppo grande a sinistra e il Pdl di perdere l’intesa con la Lega. Un voto in tempi rapidissimi, già a giugno, resta un’opzione seriamente in campo. A quel che resta del Pd toccherà decidere su quale scenario scommettere.


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