Molto si è detto sulla bravura del presidente americano, Barack Obama, quando si tratta di promesse, ma poco sull’effettività delle azioni. Almeno in materia nucleare. Questa volta l’accusa di rinnegare gli impegni nel programma di disarmo nucleare arriva da un gruppo di esperti ed è riportata dal quotidiano inglese The Guardian.
Prima di essere rieletto, Obama aveva detto di smontare l’arsenale nucleare degli Stati Uniti. Forse a causa delle nuove minacce globali, l’amministrazione americana si è dovuta adeguare e ha messo in atto un piano da oltre 10 miliardi di dollari per aggiornare e migliorare le armi che gli Usa hanno a disposizione in Europa.
La bomba nucleare americana
Perché le azioni di oggi vanno contro le promesse di Obama fatte nel 2010 sul non dislocare nuove armi? Secondo l’attuale piano, quasi 200 bombe a caduta libera B61 – prodotte nel periodo della Guerra Fredda – che Washington conserva in Belgio, Olanda, Germania, Italia e Turchia, saranno modificate in modo da diventare bombe guidate (o intelligenti). L’obiettivo è renderle capaci di colpire con precisione uno specifico bersaglio e minimizzare i danni collaterali, da montare sugli Stealth F35.
La promessa dimenticata
Tre anni fa, durante il Nuclear Posture Review, Obama aveva promesso di ridurre il numero delle armi nucleari e di non sviluppare nuove testate. Ma ora gli investimenti dimostrano che sono cambiati i piani. Oltre ai 10 milioni per allungare la vita alle B61, si spenderà un altro miliardo per dotarle di alette stabilizzatrici. “Significa far tornare le bombe intelligenti in Europa. La gente è preoccupata che possa rendere le armi nucleari più fruibili”, ha spiegato Kristensen.
L’amministrazione di Obama ha risposto che le alette stabilizzatrici non rappresentano un cambiamento significativo e che il presidente non ha intenzione di interrompere il piano per un graduale disarmo. Ma i fatti parlano da sé.
Le capacità del B61
Il nuovo B61 Mk12 avrà la stessa capacità della maggior parte delle bombe nucleari “tattiche” che attualmente ci sono in Europa. Secondo il Guardian, alcuni paesi europei, guidati dalla Germania, hanno tentato di ottenere il ritiro dei B61 americani per evitare rischi, ma alcuni stati dell’Europa orientale sono contro perché temono un indebolimento dell’impegno americano nella difesa contro la Russia.
Pressione interna
“Sono convinto che il presidente vuole continuare i suoi sforzi per riformare la politica nucleare degli Stati Uniti, ha detto Joseph Cirincione, presidente del Ploughshares Fund, gruppo di pressione contro le armi di distruzione di massa. “Ma l’amministrazione ha avuto un approccio schizoide sulla questione. Essi credono di poter comprare i legislatori con miliardi di dollari di spesa nei loro Stati, al fine di ottenere voti a favore delle misure di controllo”, ha aggiunto. “È criminale spendere miliardi di dollari per le B61, per armi la cui missione è evaporata con la fine della Guerra Fredda”, ha detto.
Colloqui (nucleari) con la Russia
Gli Stati Uniti hanno firmato il nuovo accordo con la Russia per limitare gli arsenali strategici delle due parti. All’inizio di questa primavera, Obama avrebbe dovuto fare un discorso che delineasse proposte per apportare ulteriori tagli. Ma i funzionari degli Stati Uniti hanno detto che il tempo necessario per creare un team di sicurezza nazionale – e la crisi in Corea del Nord – hanno ritardato il discorso.
Obama e il presidente russo, Vladimir Putin, torneranno probabilmente a parlare di disarmo e del sistema di difesa missilistico in Europa.