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Larghe intese? Possibili in Parlamento. Parola di Openpolis

La XVII legislatura, a prescindere dalla sua durata, resterà nei libri di storia per una serie interessante di novità. OpenPolis ha pubblicato uno studio intitolato “3 poli contrapposti, tanti temi comuni”, dove ha messo in evidenza diversi aspetti e curiosità sui nuovi deputati e senatori.

I numeri

I dati che subito balzano agli occhi sono rappresentati dalla percentuale di deputati e senatori alla prima esperienza parlamentare, ben il 64%; il 39% è al suo primo incarico pubblico. Gli stessi Presidenti della Camera dei Deputi e del Senato della Repubblica, Laura Boldrini e Pietro Grasso, sono alla prima esperienza come rappresentanti dei cittadini. Altri elementi di novità sono l’abbassamento dell’età media dei parlamentari e il forte aumento della presenza femminile, nella storia Repubblicana. Percentuale record per le donne alla Camera (31,3%) e al Senato (28,6%). Molte similitudini si registrano con un’altra legislatura chiave della storia repubblicana, quella del 1994 che diede avvio alla cosiddetta Seconda Repubblica.

Convergenze più che possibili

Un altro elemento rilevato da OpenPolis è che in Parlamento una convergenza è più che possibile. Dal confronto delle posizioni che i partiti hanno dichiarato in campagna elettorale – utili poi al sondaggio “voisietequi” – è emerso che su 21 dei 25 temi chiave individuati ci sarebbe una maggioranza assoluta sia alla Camera che al Senato.

I temi da larghe intese

I temi che consentirebbero la governabilità nei due rami del Parlamento sono: trasparenza totale della Pubblica Amministrazione, legge sul testamento biologico, divieto del cumulo di cariche per il parlamentare, liberalizzazione dei monopoli e dei servizi pubblici, realizzazione della Tav Torino-Lione, rafforzamento delle istituzioni europee, cittadinanza ai figli di immigrati nati in Italia, porre un freno al consumo del territorio, una legge che consenta la fecondazione eterologa in Italia e revisione della legge sul conflitto di interesse. Inoltre tra i temi intorno ai quali risulterebbe possibile una convergenza ci sono anche la previsione di pene severe per il falso in bilancio, la legge sulle unioni civili, il reddito minimo garantito, il rifiuto alle nuove trivellazioni in mare per gas e petrolio, lo stop all’acquisto dei cacciabombardieri F35, l’elezioni diretta del presidente della Repubblica, l’abolizione dell’Imu sulla prima casa e il buono scuola e università. Infine consensi anche sui no alla flexsecurity nel mercato del lavoro, ad una legge su amnistia e indulto e alla proposta di lasciare il 75% delle tasse alle Regioni.

Su 4 temi invece non ci sarebbe la stessa maggioranza tra Camera e Senato, vale a dire sulla tassazione delle rendite finanziarie, sul rispetto del pareggio di bilancio e del fiscal compact, sulla cancellazione del finanziamento pubblico ai partiti e sulla responsabilità civile dei magistrati.

Le maggioranze a geometria variabile

Occorre però chiarire che sui 21 temi dove si registra condivisione tra le forze politiche, la maggioranza risulterebbe di volta in volta diversa. Ad esempio, sul reddito minimo garantito ci sarebbe un’intesa fra Movimento 5 Stelle, Pd, Sel, Lega, Centro Democratico e Fratelli d’Italia che non sarebbe la stessa sull’abolizione dell’Imu sulla prima casa, che vede favorevoli Lega, Sel, Pdl, Fratelli d’Italia e grillini. Ampia convergenza su conflitto di interessi e pene severe per il falso in bilancio, temi sui quali risulta contrario solo il Pdl, cosa che non succede su amnistia e indulto che vedono l’opposizione di Pd, Lega, M5S e Fratelli d’Italia.

Altre curiosità

E’ merito principalmente di Pd e Movimento 5 Stelle se nella XVII legislatura c’è il più alto numero di donne della storia repubblicana. Nel movimento di Beppe Grillo si registra anche un’età media inferiore a tutti i gruppi parlamentari, sia per la Camera che per il Senato. L’età più bassa alla Camera è 25 anni, rappresentata da ben 8 deputati, quella più alta è 73. Al Senato invece se la prima passa a 40 anni, la seconda arriva addirittura ad 89, età del senatore de Pd, Sergio Zavoli.

Le professioni dei parlamentari

Alla Camera la professione più diffusa esercitata dai nuovi eletti è quella di impiegato (18,4%), seguita da imprenditore (11,9%) e avvocato (11,4%). Stessa cosa per il Senato dove però sul terzo gradino del podio ci sono insegnanti e professori, che precedono proprio gli avvocati.

I veterani

Per quanto riguarda il maggior numero di legislature alle spalle, il record per la Camera è detenuto dal leghista Umberto Bossi, con 8, mentre al Senato la prima posizione, con 10 legislature, è condivisa da Pier Ferdinando Casini dell’Udc e Francesco Colucci del Pdl.

Il partito dove c’è il maggior numero di parlamentari in possesso di altri incarichi pubblici è il Pd, che supera di gran lunga Lega e Popolo della Libertà.

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