In Gran Bretagna l’ Equality and human commission (Ehrc) ha emanato il regolamento “a protezione delle minoranze nei luoghi della vita pubblica”. Leggo la notizia sul sito web del cattolico tempi.t che, polemicamente, rileva come “i pagani potranno assentarsi dal lavoro per andare a visitare i tempi neolitici durante il solstizio d’estate. I vegetariani che lavorano nel settore della ristorazione rifiutarsi di confezionare o servire carne. I vegani di accettare arredamenti in pelle negli uffici in cui lavorano”. A quanto pare l’ Ehrc “è intervenuta in risposta alla sentenza di fine gennaio della Corte europea dei Diritti umani che vedeva il governo inglese in conflitto con una cittadina cristiana a cui era stato vietato di indossare la croce”. Secondo Tempi.it “la Ehrc ha sì sottolineato che, in certi casi, i cristiani sono discriminati sul lavoro, ma ha anche ribaltato il giudizio in senso anticristiano. Come? Da un lato, riportando l’esempio del magistrato contrario alle adozioni gay. In questo caso, la libertà di coscienza deve essere limitata dal diritto degli omosessuali per il solo fatto che sono considerati una minoranza. Dall’altro, la Ehrc ha messo sullo stesso piano tutti, senza distinguere troppo tra vegani e cristiani”.
Non sono in grado di commentare queste considerazioni perché non conosco le vicende e il regolamento. Mi ha colpito, però, la parte finale dell’articolo che riporto: “LA FRAMMENTAZIONE SOCIALE. Philip Davies, membro del partito conservatore, ha chiamato «stupidi» i membri della Ehrc, perché «non hanno idea di cosa sia il mondo reale, dell’imprenditoria e delle regole di cui le aziende hanno bisogno per funzionare». Secondo Davies si dividono i datori di lavoro dai dipendenti, alimentando i conflitti. Un altro parlamentare, Tim Loughton, ha sottolineato sia «l’irresponsabilità in un momento di crisi economica», sia la follia di mettere «sullo stesso piano la religione cristiana e il credo vegano», come avessero uguale peso e ragionevolezza. «Significa – ha concluso Loughton – aver perso completamente la bussola della realtà». A fare eco ai politici alcuni imprenditori spaventati dal proliferare di diritti che potrebbero frenare la coesione sociale e appesantire le aziende con esposti e denunce crescenti”.
Posso anche accettare che un sito cattolico – che muove dal presupposto che quella cattolica sia l’unica vera religione – possa opporsi per principio alla equiparazione tra il cristianesimo e le altre credenze; quello che mi sconcerta è che a supporto vengano citati i (presunti) effetti deleteri sul piano economico di detta equiparazione. Così facendo, quella di Mammona diventa la superiore religione alla quale dovrebbe sottomettersi anche il cristianesimo…