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Papa Francesco, la sanità cattolica e il caso Idi-De Caminada

Con l’arresto di padre Franco De Caminada, e l’accusa di appropriazione indebita per circa 14 milioni di euro, si sono riaccesi improvvisamente i riflettori sui legami tra la Santa Sede ed il mondo della “sanità cattolica”. Un legame caratterizzato in questi anni da conti in rosso, bancarotte ed operazioni fallite, come quella, messa in cantiere dal Segretario di Stato Tarcisio Bertone, di creare un unico “polo cattolico” della sanità. Se si pensava, dunque, che le prime mosse di governo di Papa Francesco sarebbero state riservate al settore della finanza vaticana e, quindi, a quanto avvenuto all’interno del Torrione di Niccolò’ V, sede dello Ior, è probabile che i recenti avvenimenti vadano a cambiare le priorità del successore di Benedetto XVI.

Le mani di Bertone sull’Idi: la nomina del cardinale Versaldi
Una voragine di circa 600 milioni. 1500 dipendenti senza stipendio da più di sette mesi. Circa 400 lavoratori in procinto di rimanere a casa. E’ questa la situazione che il cardinale Bertone si è trovato davanti quando la Congregazione dei Figli dell’Immacolata Concezione, a cui fa capo l’Idi, si è rivolta, con una lettera, al Segretario di Stato chiedendo l’intervento della Santa Sede per salvare l’ospedale, un vero e proprio centro di eccellenza nel campo sanitario. Da qui, quindi, la decisione, il 18 febbraio, di commissariare l’Idi, affidando l’incarico al cardinale Giuseppe Versaldi. Piemontese, 69 anni, Versaldi è uno degli uomini più vicini al cardinale Bertone, suo conterraneo. E’ stato proprio Bertone ad imporre la nomina di Versaldi, allora vescovo di Alessandria, alla guida della Prefettura degli Affari economici della Santa Sede nel settembre 2011. Pochi mesi fa, quindi, la nomina a commissario dell’Idi col compito di “guidare l’istituto religioso e indirizzare le strutture sanitarie da esso gestite verso un possibile risanamento economico, escludendo tuttavia una partecipazione della Santa Sede in tali opere”.

Il ruolo di Giuseppe Profiti
Non è passata nemmeno una settimana dalla nomina di Versaldi alla guida dell’Idi che il cardinale Bertone ha rinforzato il proprio controllo sull’istituto. Il cardinale Versaldi, infatti, in qualità di delegato pontificio per l’Idi, ha nominato due vicari generali che lo affiancheranno. Tra questi, Giuseppe Profiti, presidente del Bambin Gesù, al quale sono state delegate le funzioni amministrative e gestionali. Una nomina, quella di Profiti, bertoniano di ferro, che non è passata inosservata, e che dimostra sempre più l’interesse del Segretario di Stato verso il mondo della sanità. E’ stato infatti proprio Profiti, in qualità di uomo di fiducia di Bertone, a presiedere il cda dell’Ospedale San Raffaele nei mesi immediatamente successivi al crac finanziario. Ed è stato sempre Profiti uno degli uomini di punta del progetto di Bertone, poi fallito, di acquisire e gestire il San Raffaele creando un unico polo sanitario cattolico insieme ad altri ospedali della Santa Sede guidati da uomini di fiducia di Bertone, quali, appunto, il Bambin Gesù di Roma e la Casa sollievo della sofferenza di San Giovanni Rotondo.

I consigli (informali) di Simeon
Non poteva mancare, come spesso avviene quando si parla di affari e di Santa Sede, il (presunto) coinvolgimento di Marco Simeon, l’enfant prodige sanremese, cresciuto proprio all’ombra del cardinale Bertone. C’è chi è addirittura arrivato ad affermare che Simeon sarebbe il figlio segreto di Bertone, ma il diretto interessato ha sempre smentito: “Sono fiero di essere figlio di Gianni e Antonia, due benzinai sanremesi”. Simeon è stato recentemente sostituito alla guida di Rai Vaticano, mantenendo però il controllo della Direzione relazioni internazionali ed istituzionali. E pochi giorni dopo la nomina di Profiti all’Idi, si è iniziato a parlare di un possibile coinvolgimento di Simeon nell’operazione di salvataggio dell’istituto. La smentita, secca, è arrivata. Che Simeon, in realtà, stia meditando di lasciare la Rai non è certo una novità, soprattutto nell’ottica di un ricambio che dopo un certo numero di anni, e con l’avvento di un nuovo governo, è anche fisiologico. L’idea di una nuova avventura nel settore della sanità cattolica deve averlo tentato ma è altrettanto probabile che la sua nomina sia stata bloccata dall’interno. Troppo potere, infatti, sarebbe stato in mano al cardinale Bertone, soprattutto in un periodo in cui Bendetto XVI, il grande protettore di Bertone, aveva già annunciato la sua rinuncia al pontificato.

I conti (in rosso) della sanità vaticana
La drammatica situazione nella quale versa l’Idi non è, però, un’eccezione ma, semmai, la regola. Se gli ospedali, le cliniche, le case di cura e riabilitazione erano destinate a diventare, secondo il cardinale Bertone, delle “galline dalle uova d’ora” (usando un’espressione utilizzata da numerosi quotidiani italiani), ciò non è avvenuto. Anzi, quello che è successo è tutto il contrario. Tutti gli istituti sanitari cattolici sono alle prese con problemi di bilancio da brividi, tanto da parlare, secondo alcune stime, di circa 2 miliardi di euro di debiti in totale. Se l’unica “oasi felice” è il Bambin Gesù, guidato da Profiti, per gli altri istituti si tratta di una vera e propria “via crucis” finanziaria. Guardando all’Ospedale Gemelli, la situazione è da incubo: 800 milioni di debiti, perdite per 100 milioni nel 2011 e rischio licenziamento per circa 500 dipendenti. Anche la gestione dell’ospedale di San Giovanni Rotondo non è delle più ortodosse: la situazione non è così drammatica come nel caso del Gemelli, ma i crediti, di dubbia esigibilità, con gli enti locali sono piuttosto elevati e le casse sono vuote. Per non parlare, poi, di quanto successo, ad esempio, al centro di ricerche di Nerviano, in Lombardia, un tempo sotto il controllo dell’Idi. Rilevato con 250 milioni di attivo, durante l’era De Caminada le casse del centro sono state svuotate a tempo di record.

La sanità vaticana prima spina per Papa Francesco?
L’arresto di padre De Caminada rappresenta senza dubbio una fastidiosa spina nel fianco per la Santa Sede e, soprattutto, per il cardinale Bertone. Se non è possibile parlare di amicizia tra padre De Caminada e il cardinale Bertone, nota è la stretta vicinanza del Segretario di Stato con i padri concezionisti, ordine al quale appartiene l’ex responsabile dell’Idi, ora agli arresti. Come agirà, adesso, Papa Francesco? Difficilmente apporterà dei cambiamenti tra le persone incaricate da Bertone di “salvare” l’ospedale. Certo è che completamente diverso sarà il suo approccio futuro con riferimento alla sanità. Se nel corso del pontificato di Benedetto XVI si è cercato, non per volontà del pontefice, di puntare sull’aspetto più finanziario e manageriale, è probabile che Papa Francesco sarà più attento al profilo assistenziale della presenza della Chiesa nel mondo della sanità. Insomma, meno operazioni di acquisto, meno finanza. La pietra tombale sulle aspirazioni del cardinale Bertone.

 


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