E’ molto difficile valutare in corsa chi potrebbe essere il prossimo Presidente della Repubblica. Certo, nella scelta bisognerà fare uno sforzo inclusivo, concentrando l’attenzione sul nome che più unisce. A sottolineare l’importanza della convergenza di forze politiche e opinione pubblica sul successore al Quirinale di Giorgio Napolitano è il giornalista del Messaggero, Marco Ferrante.
E l’ipotesi Sergio Chiamparino, esponente del Pd ed ex sindaco di Torino? “Nutro una stima personale per Chiamparino – spiega Ferrante, già al Tg5 e al Foglio in una conversazione con Formiche.net – ma secondo me bisognerebbe cercare di allargare un po’ di più l’orizzonte. Serve un nome su cui converga l’approvazione della maggior parte delle forze politiche e dell’opinione pubblica. Non so se Chiamparino abbia quel tipo di standing”.
In realtà, osserva Ferrrante, “c’è da considerare la decisione che si prende a monte. Se si tratta di una scelta politicista, bisogna puntare sull’uomo più politico possibile, ed in questo caso, tra Franco Marini e Massimo D’Alema, è meglio il secondo. Se si intende invece allargare la base del consenso, allora è meglio un soggetto che unisca di più. I nomi sul tappeto li conosciamo. Con la scelta di Prodi, si perderebbe l’appoggio del Pdl, con quella di Emma Bonino, si lascerebbero invece indietro i cattolici. Quello che bisogna fare ora è scegliere un nome sulla base del più largo consenso possibile”, conclude.