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Prodi al Quirinale? Grillo e i 5 Stelle ci pensano ma studiano un dossier

La corsa al Quirinale inizia a scaldare gli animi nei Palazzi. Alcuni giorni fa il Corriere della Sera accreditava di fatto l’ipotesi che Grillo seguisse con attenzione una possibile candidatura dell’ex premier dell’Ulivo al Quirinale. E oggi è venuta la conferma: visto che l’ex leader dell’Ulivo è fra i candidati alla presidenza della Repubblica espressi nelle cosiddette Quirinarie organizzate dal movimento 5 stelle.

Pure i grillini studiano, dunque, le candidatura di Prodi al Quirinale. E lo studio sarebbe composto, secondo le indiscrezioni raccolte da Formiche.net, anche da un dossier al vaglio dei parlamentari di Grillo. Il Movimento Cinque Stelle, infatti, sta valutando un documento della Corte di Giustizia Europea (una sentenza dell’8 luglio 2008), critico sul super-ex (ex professore, ex presidente Iri, ex eurocrate, ex presidente del Consiglio) che, oltre ad occuparsi dell’Africa per conto dell’Onu, ambirebbe ad andare sul Colle più alto. 

I rumors a 5 Stelle

La Commissione europa venne condannata a indennizzare due alti funzionari comunitari e alla spese di giudizio. Non fu Prodi a pagare ma lo furono i contribuenti. Tuttavia, i fatti accertati dalla Corte di Giustizia Europea stanno inducendo a riflettere i grillini, secondo le indiscrezioni che sono trapelate ieri in Transatlantico.

Che cosa dice la sentenza

Non è certo agevole digerire 54 pagine di sentenza. Il succo, però, è questo: il direttore generale dell’Eurostat e uno dei direttori dell’Istituto tenevano la schiena troppo dritta (ad esempio, a proposito dell’ammissione della Grecia all’unione monetaria) e venne iniziata, dall’interno dell’eurocrazia, una campagna per sostituirli (una campagna che i tribunali penali di Francia e Lussemburgo trovarono prive di base), filtrando informazioni a giornali (i paragrafi 185-190 forniscono i dettagli) contro i due.

Il ruolo dell’ex presidente della Commissione europea

Prodi in persona (paragrafo 297 della sentenza) lanciò accuse di infedeltà contro il direttore generale dell’Eurostat di fronte al Parlamento europeo il 24 settembre 2003 e lo lasciò, senza incarico, ad aspettare la pensione sostituendolo con un “gabinettista di lungo corso”, Michel van den Abeele, allora direttore generale del servizio traduzioni della Commissione europea.

Prodi li lascia a stipendio pieno a vegetare un paio di anni (a pagarli non è lui ma i contribuenti europei). Quando i due si rivolgono alla giustizia, sono sempre i contribuenti europei a pagare i danni.

L’interrogativo dei grillini

Adatto al Quirinale? I grillini si interrogano su Prodi anche con queste carte alla mano.

Ecco la sentenza della Corte di Giustizia dell’8 luglio 2008

 

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