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Quirinale, basta bolliti! L’aragosta baffuta di Gallipoli o Laura Boldrini

Il Parlamento, in queste giornate di votazioni per il nuovo Capo dello Stato, ricorda il “Diana”, uno dei più noti ristoranti di Bologna, dove servono un ottimo carrello dei bolliti : Marini, Rodotà, Prodi…Tutto considerato, meglio offrire al voto dei Grandi elettori e al gradimento degli italiani un’aragosta…baffuta, proveniente da Gallipoli, non giovanissima, ma collaudata nelle tempeste della politica…

D’Alema for President, dunque, a meno che Nichi Vendola non decida di sparigliare gli intricati giochi per il Quirinale. Il leader di Sel si defili dalla logorante e non avvincente sfida tra i nonni della prima Repubblica, che hanno già dato e, soprattutto, hanno già avuto tanto dalla Patria, Marini, Prodi, Casssese e Rodotà.

Lanciando Laura Boldrini, con il sostegno di Matteo Renzi, salirebbe, finalmente, al vertice dello Stato una donna, non un’ex velina ma neppure stagionata e di lungo corso, come la pannelliana Bonino e una funzionaria senz’anima come la Cancellieri.Bensì una giovane ex funzionaria, che si è fatta conoscere all’estero per le missioni ONU. E che ha svolto, bene, nelle prime settimane, il delicato incarico di Presidente della Camera.

Certo, Boldrini non è un’esponente del Pd, ma contribuirebbe a togliere Bersani dall’angolo in cui è finito, soprattutto a causa dei suoi gravi errori politici. E sulla poltrona più alta di Montecitorio il segretario del Pd e Renzi potrebbe collocare Franceschini, che vi aspira da tempo, raffreddando l’incandescente clima interno.

Neppure Grillo e lo stesso Berlusconi potrebbero obiettare sulla scelta della numero uno della Camera. Per superare l’impasse, che si è creato, perché non ricorrere a una rappresentante, nuova e fresca, delle istituzioni ? Boldrini sul Colle, la giovane Laura dopo nonno Giorgio, potrebbe cominciare a colmare il fossato, sempre più profondo, tra Palazzo e cittadini.

 


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