Che dire del nuovo Governo delle ‘larghe intese’ presieduto da Enrico Letta, un cavallo di razza della defunta Dc? Sentimenti forti e concetti chiari: “amarezza, vergogna, indignazione e stupore per il disprezzo del voto di tutti gli italiani: di quel 25% andato al M5S di Beppe Grillo nemmeno considerato, di quanti hanno votato il Pd di Pier Luigi Bersani contro Silvio Berlusconi e di quanti hanno votato Pdl contro il Pd! Ha vinto Berlusconi, e’ lui il vincitore per il ruolo di rilievo avuto nella nascita di questo governo che, non ne dubito, gli assicurera’ un pezzo di immunita’ proprio ora che stanno venendo al pettine uno dietro l’altro i suoi tanti guai giudiziari”. Il politologo Marco Revelli e’ come un fiume in piena, incontenibile e tagliente molto piu’ di quanto gia’ non lo sia stato nel suo ultimo libro ‘Finale di partito’, con la preveggente tesi della fine dei grandi partiti del ‘900, ed in particolare delle due Chiese, quella comunista e quella cattolica! Avra’ modo il 2 maggio prossimo di ribadire ulteriormente e di esplicitarli, di certo rafforzandoli, questi sentimenti e concetti nell’incontro al teatro Eliseo di Roma, ‘La rivoluzione della dignità’, promosso tempestivamente dal settimanale ‘Left’ con Stefano Rodota’. Lo Stato di diritto, quello voluto dai ‘padri costituenti’, nei fatti – prosegue – “e’ stato abrogato ed e’ difficile poter parlare ancora di democrazia parlamentare, vista l’eclatante opera di autoesclusione del Parlamento di fronte al disprezzo della volonta’ popolare”. E tutto e’ finito nelle mani di Giorgio Napolitano, “il ‘Presidente-Re’ “, chiosa Revelli. Napolitano, dopo aver smentito un suo settennato bis – “La decisione e’ automatica, quando sono finiti i sette anni bisogna procedere all’elezione di un nuovo presidente […] I padri costituenti concepirono il ruolo del presidente sulla misura dei sette anni. Non e’ un caso che nessuno nella storia repubblicana abbia avuto un secondo mandato” – richiamato in fretta e in furia , e’ ri-tornato sul Colle. “Certo che bisognerebbe fare un monumento ai 101, come chiamarli? Soldati di ventura? Traditori della Patria? Professionisti della Politica? Costoro hanno spianato la strada all’amaro, vergognoso, ‘finale di Repubblica’ che altri non e’ se non l’effetto del ‘pilota automatico’ evocato giorni prima da Mario Draghi: ossia il voto degli italiani e’ irrilevante!”, conclude Revelli dando appuntamento al 2 maggio e assicurando che “la sinistra c’e’ ancora nel Paese”.
Revelli: Il governo Letta? Disprezzo per il voto di tutti gli italiani
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