Salvatore Di Vilio, prosegue la sua ricerca fotografica utilizzando un iPhone, dopo la riuscitissima mostra “Ortografie”. La nuova occasione? La bicicletta, rappresentata fotograficamente attraverso 23 bellissimi scatti in bianco e nero, dittici montati su pannelli 30X60, che sanno riportare alla nostra attenzione questo mezzo di trasporto, “l’unico” per molti, qualche tempo fa, e tutt’ora in alcuni paesi del mondo.
Un confronto tra “mezzi”: la bicicletta e l’iPhone. Ambedue “trasportano”: persone l’una, dati e informazioni l’altro. Ambedue avvicinano persone a luoghi. Salvatore Di Vilio, ha utilizzato l’iPhone per avvicinarsi ad un mondo che rappresenta la memoria e se n’è servito per accorciare le distanze tra i proprietari delle biciclette e la loro rappresentazione. Per integrare ulteriormente i “mezzi”, il fotografo ha utilizzato anche Facebook, il social network più popolare sulla rete, per reclutare con un annuncio persone che con le loro biciclette fossero disponibili a farsi ritrarre e con loro, ovviamente in bicicletta, è andato a cercare i luoghi da fotografare. Un approccio moderno attraverso i nuovi media per celebrare un mezzo antico e contemporaneo allo stesso tempo.
La bicicletta, ci conduce dove vogliamo e, se il nostro fisico ci supporta, ci trasporta attraverso la scoperta del mondo, invitandoci a meditare, pedalata dopo pedalata, quasi come un mantra.
L’iPhone rappresenta il mezzo di comunicazione moderno con il quale spesso viviamo più a contatto che con le persone che popolano il nostro quotidiano: ci sveglia la mattina, ci ricorda gli appuntamenti, i compleanni, ci aiuta ad occupare con l’intrattenimento il poco “tempo libero” che abbiamo, ci mette in contatto con il prossimo, ci fa fotografare l’attimo affinché nulla vada dimenticato!
Di Vilio con questa mostra ci propone il suo sguardo fotografico ed il suo pensiero vitale attorno alle cose: biciclette vissute, indispensabili che accompagnano ovunque lo si voglia, particolari di esse che fotografati sapientemente ci inducono a pensare a quanta polvere sia stata sollevata da quelle ruote per arrivare dove si desiderava.
Tecnologia, sostenibilità e memoria, tutto questo si incontra nello sguardo di Salvatore Di Vilio, che in questo modo ha saputo con la solita maestria rappresentare i 90 anni di attività della celebre fabbrica di biciclette Mario Schiano di Frattaminore in provincia di Napoli.
“Attraversamenti ciclabili negli ingranaggi della memoria” è il titolo della mostra fotografica che si inaugurerà il 3 maggio 2013, alle ore 19,30 presso il Gran Caffè Gambrinus di Napoli, in via Chiaia 1. Il testo critico che accompagna i ventitré dittici è di Eugenio Tinto.
Scritto da Teresa Mancini / BYCAM