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Santoro torna in politica e fonda un partito, anzi no

Michele Santoro sarebbe pronto a tornare in politica con un suo partito. E’ quanto ha annunciato il quotidiano Libero, rivelando che il conduttore di Servizio Pubblico avrebbe già provveduto a depositare il nome e simbolo del suo movimento, che si chiamerebbe “Partito Liquido”.

Secondo il giornale diretto da Maurizio Belpietro, Santoro già pochi giorni dopo le elezioni di fine febbraio avrebbe depositato il marchio presso l’Ufficio ‘Brevetti e marchi’ del Ministero dello Sviluppo economico. Dalla scheda del ministero, rivela Libero, si legge che “il marchio è composto da un cerchio contenente quattro triangoli che descrivono delle frecce poste in direzioni opposte. Sotto il cerchio è presente la scritta partito liquido basata sul font Mostra Three”. Uno stile e design che ricordano quello utilizzato in epoca fascista.

La Zerostudio’s

Il “Partito Liquido” sarebbe stato registrato dalla Zerostudio’s srl di Roma, società inizialmente fondata da Michele Santoro e sua moglie per lanciare Servizio Pubblico e che oggi vede come azionisti anche l’Associazione Servizio Pubblico – formata dai sottoscrittori volontari che resero possibile il lancio della trasmissione su internet, prima dell’approdo a La7 -, dalla Editoriale Il Fatto spa che pubblica anche il quotidiano diretto da Antonio Padellaro e Marco Travaglio e da Maria Fibbi, professoressa esperta di scrittura creativa.

L’idea di un partito liquido, non strutturato, è stata lanciata dallo stesso Santoro in diverse puntate di Servizio Pubblico, ma nulla lasciava pensare che potesse diventare la base per un futuro partito politico, sulla stessa lunghezza d’onda di quello lanciato sul web da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, il Movimento Cinque Stelle. Per Santoro non si tratterebbe comunque di un esordio in politica, vista l’esperienza di parlamentare europeo nel 2004 per la lista Uniti per l’Ulivo.

La smentita

Per frenare però dibattiti e reazioni, non si è fatta attendere la smentita da parte dello Staff di Michele Santoro, che ha negato ogni tipo di finalità politica della registrazione. “Questo nome è nato per un uso televisivo e se verrà utilizzato in futuro sarà sempre per progetti televisivi”, sottolineano dal gruppo di lavoro di Michele Santoro. “All’inizio – spiegano – il nome è nato perché Giulia Innocenzi lo usava per parlare della ricerca del leader. E la registrazione è stata fatta anche proprio per tutelarci dal fatto che sia in tv e tanto più in politica non potesse utilizzarlo nessun altro”, concludono dalla redazione di Servizio Pubblico. Nessuna discesa in campo insomma, almeno per ora.


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