Ora che Facebook ha anche il suo “telefono” (Home, al cui centro ci sono le persone e non le apps, dice Mark Zuckerberg), che cosa succede alle compagnie telefoniche? Sì perché Facebook non è più un semplice social network ma una vera “communication company”, un temibile concorrente forte di un miliardo di utenti. Le ripercussioni sull’industria mobile potrebbero essere enormi.
“Non è importante che il nuovo prodotto di Facebook sia un sistema che gira su Android e sui cellulari di Htc: se il nuovo concept funzionerà diventerà lo standard per tutti i telefoni e i sistemi operativi”, afferma Strand Consult. “Non ci sarà più bisogno di scaricare l’app di Facebook sul telefono per usare il social network: tutti i contatti saranno resi disponibili all’istante sullo smartphone. Se Facebook riuscirà a monetizzare i contatti tra le persone, guadagnando dai servizi voce, dati e sms, diventerà più grande di qualunque operatore telecom e non solo svaluterà il ruolo degli operatori mobili in dumb pipes ma renderà gli smartphone dei dumb terminals”.
Non tutti gli analisti sono convinti: nel caso in cui Zuckerberg insieme alle persone mettesse anche la pubblicità al centro degli smartphone, gli utenti potrebbero perdere molto del loro entusiasmo. La Borsa però ha premiato l’annuncio di “Home”.
Non è una novità che i servizi Over the top producano un impatto negativo sulle entrate delle aziende telecom. TeleGeography ha calcolato che il traffico telefonico internazionale (considerando tutti i tipi di operatori) è cresciuto “solo” del 5% nel 2012, mentre il traffico internazionale tra utenti Skype è salito del 44%.
Poiché non è la richiesta di comunicazioni telefoniche a diminuire, ma il ricorso alla telco tradizionali, queste sono chiamate a trasformarsi, anche tentando inedite alleanze con la concorrenza: lo hanno già fatto Telefonica con Microsoft (proprietaria di Skype), Orange con Facebook, Verizon con Skype, 3 con WhatsApp a Hong Kong.