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Che cosa succede tra i soci di Telecom e Li Ka Shing (3 Italia)

Il gruppo Hutchinson Whampoa è interessato a un’integrazione con Telecom Italia, conferendo 3 Italia, ma a patto di diventare l’azionista di riferimento. Le condizioni del gruppo di Hong Kong, che, come spiega Antonella Olivieri sul Sole 24 Ore, si picca di battere bandiera “anglo-canadese”, sono riassunte in un breve documento a punti, già da qualche tempo sul tavolo del gruppo presieduto da Franco Bernabè che domani discuterà in cda dell’ipotesi di integrazione con il quarto operatore mobile italiano. Ma insieme alle condizioni del tycoon, cominciano ad arrivare anche le prime reazioni dei soci di Telecom.

Il fronte Mediobanca-Generali

A parte, spiega Olivieri del Sole, la “cauta apertura di Intesa-Sanpaolo (che forse non è intenzionata a vendere), la risposta da parte degli altri azionisti, il fronte Mediobanca-Generali, è stata: ‘Non siamo disponibili a operazioni squilibrate’. Non c’è disponibilità a considerare operazioni che non siano vantaggiose per Telecom solo per consentire al piano superiore di disimpegnarsi dall’investimento”.

Il progetto di Hutchinson Whampoa

Il gruppo che fa capo a Li Ka Shing non è però interessato a vendere per contanti, bensì a un’operazione industriale di integrazione cementata da uno scambio azionario, valutando le azioni Telecom allo stesso prezzo di carico di Telco, purchè il risultato finale sia una quota di maggioranza relativa non superiore al 29,9%, per evitare l’Opa. Per questo, al conferimento di 3 Italia, il progetto contempla l’acquisto delle quote Telco dei soci italiani che volessero uscire.

Le perdite fiscali

“Societariamente – ha spiegato Antonella Olivieri sul Sole 24 Ore – 3 avrebbe anche da spendere l’appeal degli asset fiscali (le perdite pregresse) che però sarebbero difficilmente utilizzabili nel caso di Telecom: occorrerebbe ottenere preventivamente l’autorizzazione dell’Agenzia delle Entrate che non è affatto scontata considerato lo stato delle Finanze pubbliche (il precedente di Blu, sanzionato, non depone a favore)”.

I problemi di Telefonica

Ma l’idea di Li Ka Shing sul gruppo, osserva Rinaldo Gianola sull’Unità, oggi appare “perseguibile perché i soci di controllo di Telecom (raccolti in Telco) sono nelle condizioni di accettare offerte per modificare anche l’assetto proprietario. La spagnola Telefonica ha problemi finanziari, ha un piano di dismissioni miliardario e di fatto ostacola i programmi di sviluppo di Telecom in Sud America, dove le due compagnie sono concorrenti. Ora è pronta ad uscire da Telecom. Mediobanca, Intesa e Generali, pur nel rispetto della loro funzione di investitori di sistema e del ruolo che rivestono nel Paese, sarebbero disposte a prendere in considerazione un’offerta”.

Le critiche di Fossati (Findim)

Un’integrazione tra Telecom Italia e 3 Italia, controllata dei cinesi di Hutchinson Whampoa, secondo l’azionista Marco Fossati non appare ”un’operazione strategica, non ha valenza internazionale, è un’operazione ‘tattica’ sul mercato domestico della telefonia mobile”, ha dichiarato in un’intervista al Sole 24 Ore. Fossati afferma di non esser stato contattato direttamente o indirettamente sulla vicenda. ”Non conosco i dettagli, ma da quello che leggo circolano multipli irrealistici”, aggiunge. ”Non dico che l’ipotesi non debba essere considerata, anzi è doveroso che Telecom la valuti. Ma prima di tutto deve esserci la base di convenienza economico-industriale per la società”, ha affermato poi Fossati invitando a non confondere i piani tra azionariato e gestione. ”Ho sollecitato una riflessione su un rinnovamento del management e un ripensamento del modello di business – dice poi Fossati tornando sulla mozione presentata al consiglio, che esclude di riproporre in assemblea -. Ho chiesto di considerare una modifica dello statuto” sui quattro quinti dei posti del Cda alla maggioranza relativa e sulla golden share.

Un ingresso di Cdp

”La rete è uno degli asset principali del gruppo – ha afferma tra l’altro Fossati -. Bisogna verificare le condizioni, ma non si può svendere. Ma perché la Cdp non considera di entrare direttamente in Telecom? Forse potrebbe andare bene a tutti?” Acquistata a 1,9 euro per azione e già svalutata a 1,5 euro, nell’ultimo bilancio, ha anticipato Fossati, la partecipazione del 5% di Telecom in mano a Findim è stata ulteriormente rettificata a 1,2 euro per azione.

Chi è Li Ka Shing

Gli interessi di Li Ka Shing, classe 1928, per l’Italia? L’investitore di Hong Kong, evidenzia Gianola sull’Unità, ha il controllo di 3 Italia, operatore di comunicazioni Umts, con 9,5 milioni di clienti, quasi due miliardi di ricavi e un risultato netto vicino al pareggio. In dieci anni Hutchinson Whampoa ha investito in Italia circa 10 miliardi di euro, lasciando la gestione di 3 Italia a manager e personale tutto italiano. In più il gruppo gestisce in Italia ancheil Porto di Taranto e possiede la rete di profumerie Mariannaud.


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