Si tratta, ora è ufficiale. Con una nota richiesta dalla Consob dopo varie indiscrezioni di stampa, Telecom Italia ha confermato l’esistenza di “colloquio preliminari” seppur “allo stato embrionale” con il gruppo cinese Hutchison Whampoa, che controlla l’operatore di telefonia mobile 3 Italia. Obiettivo? Acquisire proprio l’operatore telefonico, ma l’avvio delle trattative pare risalga a due mesi mesi.
Ecco perché tutto potrebbe rovesciarsi, ed essere Hutchison Whampoa, che è un gigante globale con oltre 200mila dipendenti e un fatturato di 42 miliardi di dollari, ad acquisire Telecom. I cinesi potrebbero trattare anche per vedere cosa c’è veramente dentro i libri contabili di Telecom, che oggi in Borsa è svalutatissima, con il titolo che l’altro ieri ha toccato il minimo storico a 0,5 euro. Non solo, come noto il patto di controllo Telco, proprio a fronte della svalutazione dei titoli, alla prossima assemblea potrebbe anche sciogliersi diluendo le sue quote. Lasciando in buona sostanza campo libero ai cinesi o a qualcun altro, magari qualche fondo sovrano.
L’operazione è fattibile, Telecom oggi capitalizza circa 10 miliardi di euro in Borsa, ma molti meno ne servono per rastrellare una quota che generi il controllo, se non all’assemblea del 17 aprile. Il vero problema atavico di Telecom, è il debito, ancora sopra i 30 miliardi, che fa paura. Ma se il titolo si apprezzasse durante le voci di Opa, i grandi soci di Telco venderebbero più a cuor leggero siberandosi di un pesante fardello?
Tutte ipotesi che circolano in queste ore, ma che per ora non trovano conferma. Qualcosa di più si capirà l’11 aprile quando ci sarà l’atteso cda. Di sicuro sul tavolo ci saranno i vari dossier aperti, da Telco ad Hutchison, ma sarà una primavera lunga in casa Telecom. Intandooggi in Borsa il titolo di Telecom Italia ha chiuso in rialzo dell’ 1,04% a 0,584 euro.