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Argentina addio, anche Fendi va via e il lusso non è più di casa

Goodbye Argentina. Sembra ormai tramontata la rapida ascesa del paese sudamericano come nuova possibile mecca del lusso internazionale e bacino di una clientela sofisticata e dalle ampie potenzialità di acquisto. Dopo Louis Vuitton, Giorgio Armani e Saint Laurent, anche Fendi, la maison di proprietà di Lvmh, ha abbassato le serrande del suo negozio di Buenos Aires e, secondo quanto riportato dalla stampa locale, potrebbe non essere l’ultima griffe ad uscire dal mercato sudamericano. Sembra ormai certo che anche Ralph Lauren e Cartier starebbero seriamente prendendo in considerazione l’ipotesi di fare le valigie e chiudere i loro punti vendita in Argentina. Il motivo va cercato nelle misure protezionistiche restrittive imposte dal governo guidato da Cristina Fernandez de Kirchner che impongono alti dazi doganali ai prodotti provenienti dall’estero nonché una serie di “restrizioni al trasferimento di valuta estera, ai dividendi e ai diritti che realizzano le imprese straniere”, come riportato in un documento ufficiale dalla comunità europea. Obiettivo di tale politica è quello di favorire da parte dei marchi stranieri la produzione locale. Al momento però le misure del presidente Kirchner hanno avuto come risultato quello di accelerare l’uscita delle griffe dal paese ma senza limitare l’acquisto di beni di  lusso da parte della high class che invece propende per lo shopping fuori dai confini nazionali in città come Miami o New York, e in paesi come la Spagna.


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