Stando a quanto dichiarato dall’MDC, l’utilizzo della carta di credito rappresenta uno dei pochi mezzi efficaci per arginare l’evasione fiscale.
Le carte di pagamento sono strumenti molto utili al fine di effettuare transazioni senza la necessità di contanti e per pagare comodamente dal Pos ed on line. Per trovare la carta più vicina alle proprie necessità è possibile porre le carte di credito più convenienti a confronto con le carte prepagate e le carte revolving.
Il fenomeno dell’evasione fiscale rappresenta uno dei più grandi ostacoli alla ripresa economica. L’utilizzo della carta di credito o del bancomat per concludere le proprie transazioni può rilevarsi estremamente utile nel tracciare i pagamenti e porre un argine al fenomeno. A ribadire con decisione questo concetto il Movimento Difesa del Cittadino (MDC), associazione che ormai da anni si batte perché le istituzioni italiane si assumano l’impegno di sensibilizzare la cittadinanza riguardo l’uso della moneta elettronica.
Stando ai dati rilevati con riferimento alle abitudini di acquisto degli italiani, la percentuale di transazioni concluse tramite carta di credito o bancomat (di tutti i circuiti, Visa, circuito MasterCard, American Express e altri, ndr) rimane infatti su livelli molto ridotti. Da una parte gli utenti sono restii perché temono si tratti di un sistema di pagamento poco sicuro, dall’altra gli esercenti non hanno nessun interesse a sollecitarli considerati gli elevati costi di commissione cui sono chiamati a far fronte.
Lo stesso presidente MDC, Antonio Longo, ha sottolineato come l’abbattimento di questi costi rappresenterebbe la soluzione ideale al problema, purché però la cosa non si traduca in un incremento degli stessi a carico dell’utenza finale. Non è affatto raro infatti che una riduzione forzosa imposta dall’esterno conduca ad un incremento delle spese di gestione a carico dei consumatori, eventualità questa che scoraggerebbe ancora di più gli utenti stessi ad utilizzare le proprie carte di credito.
I casi spagnolo ed australiano, ha argomento Longo, sono del resto esemplificativi di come una politica di riduzione dei costi non sia di per se sufficiente se condotta nei modi sbagliati: “In Spagna ed Australia il regolatore ha maldestramente abbassato le commissioni interbancarie, nel tentativo di promuovere il maggiore utilizzo dei pagamenti elettronici.
Il risultato maggiormente evidente è stato uno sbilanciamento dei costi delle carte a danno dei consumatori finali: in Australia, il costo complessivo per i consumatori è stato di 500 milioni di dollari; in Spagna, invece, il costo per il possesso delle carte è aumentato del 50% tra il 2006 e il 2010”.
“La nostra proposta”, ha concluso Longo, “è di predisporre incentivi all’utilizzo della moneta elettronica, in particolare mediante la previsione di detrazioni fiscali per coloro che privilegiano metodi di pagamento tracciabili”.