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La strategia di Coca-Cola si fa frizzante negli Emergenti

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La Coca-Cola butta acqua sul fuoco. Come smorzare i timori che le bibite gassate e zuccherate contribuiscano a diffondere l’obesità? La strategia del gruppo è quella di adottare chiare etichette con informazioni sulle calorie, promuovendo bibite dietetiche e rinnovando l’impegno a non vendere prodotti ai bambini con meno di 12 anni. La sostanza resta quella. Non bevete meno, ma almeno correte di più.

Gli attacchi di medici e avvocati

La politica, spiega il Financial Times, è stata annunciata mentre la società e i suoi competitor sono sotto il fuoco di dietologi e avvocati a causa dell’alto contributo calorico dei loro prodotti di punta.
“Devono prendere la questione di petto data la pressione fortissima che li circonda, sotto il profilo giuridico e senza dubbio dalla prospettiva dei consumatori”, ha spiegato al Financial Times Alo Dibadj, analista di Bernstein.

Direzione Emergenti

Dibadj ha sottolineato che le vendite di soda negli Usa stanno crollando a causa delle preoccupazioni dei clienti per la salute. Di conseguenza, le società si stanno allargando ai mercati emergenti, incluse Cina e India.

Le legislazioni sulle bibite gassate e zuccherose in Usa, Francia e Italia

L’industria delle bibite ha fatto goal quest’anno quando un giudice ha bocciato la proposta dell’amministrazione di New York di proibire le bibite grandi zuccherose. E sono falliti anche gli sforzi nel resto degli Usa per tassare le bibite frizzanti, come quelle approvate nel 2011 in Francia. Idem in Italia.

La strategia di Coke

Coke ha annunciato che incoraggerà l’adozione di stili di vita più salutary e applicherà tutti gli standard nei 200 Paesi in cui commercia. Il gruppo ha inoltre cercato di farsi promotrice delle campagne contro l’obesità incoraggiando i consumatori a bruciare più calorie e sottolineando i suoi prodotti “zero”.


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