Ormai è sterminata la letteratura sugli investimenti cinesi in Africa, ma ancora poco analizzata la crescente presenza degli uomini d’affari e dei capitali di Pechino in Brasile.
La Cina è il principale mercato di sbocco per l’export brasiliano e il primo partner negli investimenti dal 2009. Dal 1990 al 2009 solo il 3,5% degli investimenti esteri cinesi toccava il Brasile, nel 2010 esso rappresentava il 63% del totale, nel 2011 il 43%. L’ultima cifra disponibile, quella relativa al 2010, parla di 35 miliardi di dollari di investimenti, per lo più nel comparto energetico-minerario, ma anche in altri settori, in particolare nelle infrastrutture dove è facile prevedere un boom che le imprese statali cinesi possono alimentare. In particolare è forte la loro presenza nel Porto de Acu, a nord di Rio de Janeiro, che potrebbe diventare un importante base per l’export di caffé, soia, petrolio, acciaio.
Il tema delle relazioni sino-brasiliane non si esaurisce in un dato bilaterale fatto di cooperazione e competizione, per esempio per le risorse africane, dove Brasilia sta cominciando a svolgere un ruolo nell’area lusofona. Si tratta di una partita multilaterale per la definizione di sfere di influenza nel bacino atlantico in cui certamente, come sostiene Ian Bremmer, potrebbe andare presto in pezzi la formula troppo conflittuale del Bric.
D’altra parte l’ipotesi di un’alleanza Transatlantica Usa-Ue fondata su un accordo di libero scambio nasce in questo contesto. Secondo Luis Simon di European Geostrategy è questa l’idea politica che forgerà il dibattito in Europa nel prossimo futuro, e che Berlino già ha impugnato con forza diplomatica, disegnando un nuovo asse con Londra per un’architettura “flessibile, multi-rete e a più velocità” capace di superare l’autoreferenzialità del modello carolingio.
Ad aprile in un incontro a Mesenberg in Brandeburgo, Angela Merkel e David Cameron hanno discusso dei poteri, politici ed economici, dell’Unione europea e della Commissione. In quell’occasione, qualche considerazione geopolitica sulla nuova Cina potenza atlantica non sarà certo mancata.
Le onde lunghe agitate dal dragone a caccia sugli oceani hanno toccato i prati del castello prussiano.