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Draghi può far scendere lo spread a quota 100

Grazie all’autorizzazione dell’editore e dell’autore, pubblichiamo il commento di Edoardo Narduzzi sul numero odierno del quotidiano Italia Oggi del gruppo Class Editori.

Lo spread resta intorno a quota 250. Insostenibile per un paese manifatturiero con una vocazione all’export e che deve, da tempo, convivere con un tasso di cambio ampiamente sopravvalutato rispetto alla sua produttività e alla sua inflazione annua. L’aggiustamento italiano, nonostante i governi tecnici e quelli di larghe intese, rimane eccessivamente rallentato. Un ritardo che mette a rischio la tenuta competitiva e quella occupazionale del Belpaese e che solo un ritorno del differenziale del costo del denaro col principale concorrente dell’eurozona per la manifattura italiana nell’intorno di 100 può superare.

Enrico Letta, appena ottenuta la fiducia, è volato a Berlino e Bruxelles per ottenere un cambio di strategia nella politica di aggiustamento: meno austerità e rigore per le politiche di investimento finalizzate a creare sviluppo economico e nuova occupazione. Il premier ha chiesto di tenerle fuori dalla contabilità dei parametri della finanza pubblica dell’eurozona, così da non dover includere queste grandezze nel calcolo del disavanzo annuo sul pil. Ma pochi giorni dopo il ministro dell’Economia partecipando all’eurogruppo di Bruxelles ha sottolineato come l’Italia non intenda in alcun modo non rispettare il vincolo del deficit annuo al di sotto del 3% del pil, così da poter ottenere la liberatoria dalle autorità europee dalla procedura per deficit eccessivo ancora aperta.

In sostanza Letta vorrebbe meno vincoli per poter far riprendere la crescita del pil italiano, fatto che può avvenire soltanto se la Ue cambia spartito. Ma a Bruxelles la musica rimane, per quanto finora è stato possibile ascoltare, immutata. In questo modo lo spread non scende e la recessione italica prosegue.Ancora una volta il bandolo della matassa può scioglierlo Mario Draghi con la sua Bce. Da ormai un anno la Banca centrale europea è autorizzata, se lo stato membro ha perfezionato una specifica richiesta di aiuto, a effettuare acquisti illimitati di titoli di stato. In un batter di ciglio Draghi può far scendere lo spread dei Btp verso quota 100, ridando fiato vero alle banche e alle imprese…

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