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Fisco, i consigli di Abete a Letta: Imu inevitabile

Il premier Enrico Letta stia attento all’Imu, una sua abolizione sarebbe infatti un errore tecnico non condivisibile. L’avvertimento è arrivato dal presidente di Assonime, Luigi Abete, che ha ricordato al governo quali siano le vere priorità italiane dal punto di vista fiscale. Le imprese, oltre ad essere colpite da una fiscalità complessa e da record, rischiano di rimanere schiacciate anche a causa degli effetti della Tobin tax sul sistema bancario.

No all’annullamento dell’Imu, le priorità sono altre

Annullare l’Imu sarebbe “un errore tecnico” che al momento “non appare condivisibile”. È quanto dichiarato dal presidente di Assonime Luigi Abete, nel corso di un seminario organizzato da Assolombarda. “Gli accordi politici tra le forze di maggioranza evidentemente dicono che c’è un cambiamento sulla normativa dell’Imu ma noi continuiamo a ritenere che l’Imu sia un’imposta inevitabile”, ha aggiunto Abete.

Secondo Abete, che ricorda come l’Imu sia un’imposta “presente in tutti i sistemi tributari dei Paesi avanzati”, bisognerebbe invece puntare a “ridurre le tasse sul reddito e sul lavoro che sono, a nostro avviso, quelle che più penalizzano il sistema produttivo in questo momento“. Tuttavia, ha spiegato, se bisogna intervenire sull’Imu l’auspicio è che “si intervenga limitatamente alle fasce più deboli della popolazione per evitare di stravolgere completamente la norma”.

I danni derivanti dalla Tobin Tax

L’attuazione della Tobin Tax sulle transazioni finanziarie in Europa (denominata FTT) “procurerebbe danni significativi per il rendimento del risparmio, costo dei finanziamenti ed attività di intermediazione ancora presente sui nostri territori”, ha dichiarato il presidente di Assonime.

La tassazione sostitutiva sui redditi patrimoniali

In merito ai redditi delle persone fisiche “abbiamo proposto di estendere la tassazione sostitutiva tipica dei redditi di capitale anche ai redditi patrimoniali e ad alcune componenti della retribuzione: in particolare agli affitti e al salario di produttività negoziato a livello aziendale”, ha annunciato Abete, secondo cui “occorre prendere atto che la progressività colpisce ormai solo la platea dei redditi da lavoro dipendente e i pensionati. D’altra parte – ha sottolineato – il problema fiscale non più essere ridotto solo o principalmente a un problema di redistribuzione: in un sistema economico globalizzato, molto più rilevante è favorire la creazione di ricchezza e l’afflusso degli investimenti dall’estero”.

La semplificazione del sistema fiscale

Per i redditi d’impresa “lo spazio per abbattere i carichi fiscali è scarso, ma si potrebbe intanto cercare di semplificare un sistema fiscale divenuto ormai complesso e disarticolato”. Altro sistema da rivedere, secondo il presidente di Assonime, è quello delle agevolazioni che deve essere “ristrutturato e meglio calibrato” questo perché spesso le agevolazioni sono “contraddittorie, sovrabbondanti e settoriali”. A livello internazionale, invece, secondo Abete, “si dovranno necessariamente trovare regole comuni per la tassazione del reddito d’impresa, partendo dalla definizione di basi imponibili comuni”.

La normativa anti-elusiva

La normativa anti-elusiva, così come concepita, “è uno dei fattori di maggiore criticità nel nostro sistema fiscale”. Fra i problemi, secondo il presidente di Assonime, il fatto che “al centro del sistema sta il giudizio discrezionale dell’amministrazione finanziaria, in sede di accertamento, sull’assenza di valide ragioni economiche extrafiscali per le operazioni d’impresa”.


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