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La Germania (adesso) si dispera della disoccupazione nell’Ue

Che la disoccupazione europea sia diventata una piaga difficile da curare lo ha sottolineato anche il governatore della Bce, Mario Draghi. Il rischio, secondo il numero uno dell’Eurotower, è quello di innescare forme di protesta estreme e distruttive. Contro chi? Draghi non lo ha detto, certo, ma l’antieuropeismo montante nell’eurozona prende di mira essenzialmente la Germania e il suo rigore. Ma a sostenere la necessità di un piano per il lavoro stavolta è Berlino.

Il fondo da 6 miliardi contro la disoccupazione

Il governo tedesco “è molto preoccupato” per i livelli “inaccettabilmente alti della disoccupazione giovanile” in molti Stati membri della Ue. A sottolinearlo – in una dichiarazione all’Adnkronos diretta da Alessia Lautone – sono fonti del governo tedesco. Berlino chiede che il fondo di sei miliardi di euro istituito dal Consiglio Europeo per contrastare la disoccupazione tra i giovani venga “impiegato rapidamente”. Erano stati ieri, a Madrid, il premier spagnolo Mariano Rajoy e il presidente del Consiglio Enrico Letta, a chiedere che tra i temi al centro del Consiglio europeo di giugno venga posto quello della disoccupazione giovanile in Europa.

Finanze pubbliche per abbattere la disoccupazione

“Crescita duratura e competitività si fondano su solide finanze pubbliche”. Questo il messaggio che fonti del governo di Berlino tornano a sottolineare all’Adnkronos. “In un momento in cui molti sono inquieti per il futuro dell’Unione Economica e Monetaria ed in cui le riforme iniziano a sortire i loro effetti, ma i frutti in termini di crescita e nuovi posti di lavoro ancora non sono visibili in molti stati membri dell’Unione, è necessario spiegare ancora una volta perché la strada intrapresa è quella giusta per ripristinare la fiducia, portare nuovi posti di lavoro e creare una crescita sostenibile”.

Il record dell’immigrazione in Germania

La disoccupazione, che non sembrerebbe essere un problema interno tedesco, diventa un ostacolo anche per Berlino. Per il suo export e per l’insofferenza antitedesca diffusa di più proprio nei Paesi più colpiti da questa piaga. In attesa che questi poggino su sane finanze pubbliche, un ricorso al fondo europeo antidisoccupazione stavolta è consigliato anche dalla Germania. Il fatto che l’immigrazione dall’Europa del Sud verso Berlino abbia toccato il suo record degli ultimi 17 anni, come sottolinea il Wall Street Journal, c’entrerà niente? La Germania continua a chiamarla solidarietà. La traduzione nelle altre lingue europee, tuttavia, potrebbe essere diversa.

 



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