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I capi PD, che ossequiano Rodotà, perchè non lo elessero al Quirinale ?

La “lezione”, impartita, sul “Corriere della Sera”, da Rodotà a Grillo e al M5S, dopo la sconfitta elettorale alle amministrative ? Non mi sorprende. Non ero entusiasta della ribalta, un filino eccessiva, concessa all’attempato giurista cosentino, in occasione dell’elezione al Quirinale, dove poi Enrico e Gianni Letta hanno deciso di riconfermare Giorgio Napolitano. Quando la lotta politica si fa dura, Stefano, che non è un cuor di leone, avverte il richiamo dei capataz di quello che fu il “partitone rosso”. Mi riferisco al Pci, poi DS, quindi PDS, oggi Pd, che ha eletto Rodotà, per 4 legislature, in Parlamento come (in) dipendente di sinistra e poi lo ha indicato alla Presidenza dell’Authority per la tutela della privacy, non certo  “a gratise”, come dicono a Roma.

Ai dirigenti del PD, che hanno ossequiato Rodotà, dopo la dura replica dell’ex showman ligure, non si può non chiedere : se lo stimate cosi’ tanto, perchè avete bocciato la candidatura dell’ex Presidente dell’Authority per il Qurinale, prefendogli due ex “democristianoni”, poi trombati, Marini e Prodi ? Dopo la netta flessione di domenica e lunedi’, la prima necessità, per il M5S, è quella procedere, autonomamente, sulla linea politica di alternativa, semmai rendendola più netta e comprensibile,  alla partitocrazia. Giusta la scelta di non dare, a Roma, indicazioni di voto nè per il prof.Marino, ex senatore bersaniano, nè per il camerata  Gianni “Aledanno”, ieri accusato da un ex dirigente, missino, della RAI, Guido Paglia, per  presunte pressioni del Sindaco a favore di una bella conduttrice padovana, Eleonora Daniele. E, soprattutto, deve esere più marcata la sottolineatura della “diversità” del M5S rispetto alla “sinistra dei salotti, radical chic e in cachemire”, di cui Rodotà, e non solo lui, continua a subire il fascino. Ricordate la, triste, fine, politica ed elettorale, che fece Bertinotti, che non bucava un invito di Vespa ed era sempre presente nei salotti di donna Maria Angiolillo e di  donna Sandra, moglie dell’andreottiancraxiano Carraro, a febbraio nominato senatore da Gianni Letta ? No, oltre che da nonno Cav. Grillo e i nuovi capigruppo parlamentari del M5S devono, con chiarezza, distinguersi dalla sinistra parolaia, massimalista, affascinata dalle “belle sconfitte” e destinata non solo a non vincere, come aveva previsto, sin dal 2002, il cupo Nanni Moretti, ma neppure a competere per governare, cambiandolo profondamente, il bel Paese e la sua classe dirigente.

Pietro Mancini



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