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Il replicatore di cibo di Star Trek sta per diventare realtà

Il primo paragone che viene in mente è con il replicatore di cibo che compare nella serie Star Trek. La Nasa ha stanziato un assegno di ricerca da 125mila dollari per lo sviluppo di un prototipo di stampante 3d per produrre cibo per gli astronauti impegnati in missioni di lunga durata.

I fondi sono andati alla Systems & Materials Research Corporation di Anjan Contractor.

La visione dell’ingegnere meccanico, riporta il sito Quartz, va però oltre le forniture per i viaggi spaziali. Contractor guarda a un mondo la cui popolazione ha raggiunto i 12 miliardi e avrà bisogno di sfamarsi.

Un obiettivo che fa vedere sotto una diversa luce la tecnologia 3D recentemente all’attenzione della stampa per la controversa creazione della prima pistola stampata e testata con successo all’inizio di maggio dalla Defense Distributed del 25enne Cody Wilson.

Il primo piatto su cui si lavorerà sarà la pizza considerata anche la semplicità nella struttura e degli ingredienti. Prima una base di pasta cotta durante la pasta poi la passata e il resto degli ingredienti.

La stampante combinerà proteine, grassi, carboidrati in polvere contenuti in cartucce la cui durata sarà pari a quella della missione e che in un futuro prossimo, ha spiegato lo stesso Contractor, potranno durare fino a 30 anni.

Per la Nasa si tratta di una nuova opportunità per future missioni di lunga durata. Si ridurranno gli sprechi e la tecnologia in futuro potrà servire anche per la produzione di altri oggetti.

Per Contractor si tratta invece di un modo per ripensare al cibo. Nell’ultimo rapporto della Fao si ricordano gli alti valori nutrizionali e i vantaggi per l’ambiente di una dieta integrata con gli insetti. Oltre due miliardi di persone al mondo già li mangino sebbene in Occidente spesso siano legati a un senso di disgusto e schifo. Ma essendo i componenti tutti in polvere se le proteine fossero estratte da un insetto o da una mucca farebbe poca differenza.


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