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Chi è James Comey, il nuovo capo (repubblicano) dell’Fbi scelto da Obama

Scegliendo James Comey, un repubblicano ex funzionario del Dipartimento di Giustizia durante l’amministrazione di George W. Bush, il presidente Barack Obama ha fatto un gesto significativo in un momento in cui dovrà affrontare nuove critiche da parte dal Congresso. Così valuta il New York Times oggi la possibile scelta (strategica in termini politici) del nuovo capo dell’Fbi in sostituzione di Robert Mueller.

Comey ha 52 anni ed è stato un uomo chiave per George W. Bush. Durante il primo mandato è stato procuratore degli Stati Uniti a Manhattan e durante il secondo vice procuratore generale.

Secondo il New York Times, Obama ha preferito Comey al posto dell’altra candidata, Lisa Monaco, consigliere alla Casa Bianca per l’antiterrorismo e funzionaria al dipartimento di Stato, perché l’attacco di Bengasi dello scorso 11 settembre avrebbe reso complicata la sua nomina.

L’affidabilità di Comey

Per il sito Politico, il ruolo che ha avuto Comey durante uno degli “episodi più drammatici della amministrazione Bush” è stato invece un punto a suo favore. Era il 2004 e il consigliere della Casa Bianca, Alberto R. Gonzales, e il capo dello staff di Bush, Andrew Card jr, volevano convincere al procuratore generale John Ashcroft – che era ricoverato in ospedale e disorientato – ad autorizzare intercettazioni controverse dell’amministrazione senza mandato. Comey, che aveva preso l’incarico dei poteri dal procuratore, si era rifiutato.

“Ero molto arrabbiato – ha dichiarato dopo Comey -. Avevo appena assistito a un tentativo di approfittare di un uomo molto malato, che non ha avuto i poteri del procuratore generale perché erano stati trasferiti a me. Ho pensato che lui stesso aveva condotto la situazione in un modo che ha dimostrato una forza che non avevo mai visto prima, ma ho pensato che fosse improprio farlo”, ha spiegato Comey. Questa determinazione, secondo il New York Times, fanno di lui un uomo affidabile agli occhi dei democratici.

La decisione del Senato

La Casa Bianca ha rifiutato di commentare la nomina. In un comunicato pubblicato sul sito web, sostiene semplicemente che “Comey, che in precedenza ha servito come vice procuratore generale e le operazioni di supervisione per il Dipartimento di Giustizia, è stato un giocatore chiave in uno dei momenti più drammatici durante l’amministrazione Bush”.

Ancora non è chiaro quando Obama farà ufficiale la scelta di Comey come capo dell’Fbi. Ma di certo dovrà essere entro i primi giorni di giugno. In caso contrario, la nomina non potrà essere confermata dal Senato prima di settembre, quando Mueller per legge dovrà lasciare il suo incarico.

L’eredità di Mueller

Nel caso di essere confermata, Comey erediterà un ufficio molto diverso da quello che Mueller ha preso il 4 settembre del 2001, più di una settimana prima degli attentati delle Torre Gemelle. Come ricorda oggi il quotidiano Usa Today, dopo quel drammatico episodio che ha segnato la storia americana e non solo, Mueller ha rifatto l’ufficio di presidenza in un’operazione di intelligence e antiterrorismo senza precedente, anche se prima quell’incarico era soltanto concentrato sulla criminalità e il narcotraffico. Il numero di agenti dell’Fbi è cresciuto da meno di 10mila a 14mila, con un investimento di struttura, sistemi informatici, e nuovi analisi forense senza precedenti.



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