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La Sanità del futuro. Numeri e idee

sanità

Le vicende dello scorso anno relative agli scandali della sanità lombarda e le notizie sempre più preoccupanti sul numero di italiani che rinunciano a curarsi perché non in grado di sostenere il costo dei ticket, inducono ad una breve riflessione sul futuro del sistema sanitario nazionale a medio lungo termine.

Una sanità sempre più costosa

La domanda è: come sarà tra dieci, venti anni? Dagli studi effettuati da molti centri di ricerca ed alcune università, il futuro non appare certamente roseo in termini dei costi che i cittadini italiani saranno chiamati a sostenere con maggiori contributi. In altre parole, la sanità sarà sempre più costosa.

La spesa statale per le forniture

La spesa pubblica per la sanità ammonta oggi ad oltre 114 miliardi di euro (7,3 per cento del Pil). Di questi, circa 77 solo per le forniture: su questo capitolo di spesa tanto si potrebbe fare e soprattutto risparmiare con una maggiore efficienza negli acquisti, magari centralizzandoli (pare tuttavia che ci stiano lavorando dopo avere scoperto che garze e siringhe costano come Rolex in Sicilia..) ed eliminando i “vizi” atavici della corruzione ed indebito arricchimento di molti addetti ai lavori.

Il ruolo dei medici di famiglia

Ci sono poi altre cause che determinano previsioni al rialzo, in particolare l’invecchiamento della popolazione e la progressiva cronicità di molte patologie. Se la prima non può che farci piacere, la seconda richiede una serio ripensamento delle abitudini di vita della popolazione e di una maggiore prevenzione attraverso una riqualificazione di figure professionali oggi scarsamente considerate come strumenti di possibili risparmio, ovvero i medici di base, quelli più comunemente noti come “medico di famiglia”. Svolgono un ruolo fondamentale nella prescrizione di esami, farmaci e spesso ricoveri ospedalieri. Una maggiore attenzione rivolta all’aggiornamento ed al perfezionamento costante della loro professionalità sarebbe quindi auspicabile. Si tratta quindi di investire di più nella prevenzione attraverso una progressiva azione di educazione degli italiani, con l’impegno quotidiano dei medici di famiglia, anche attraverso meccanismi di incentivazione economica che, basandosi sul merito, stimoli la categoria in tale direzione.

La qualità dei servizi

Il maggior investimento, che solo all’apparenza può sembrare un maggior costo, restituisce al contrario enormi vantaggi economici nel medio lungo periodo, basti solo pensare agli effetti positivi della conseguente riduzione nell’abuso di esami clinici, consumo di farmaci e mancato ricorso all’assistenza ospedaliera. Pensare quindi all’origine della filiera dell’assistenza sanitaria in Italia, ai medici, sarebbe un buon inizio per invertire la tendenza: tagliare la spesa senza sminuire la qualità dei servizi, consentire a chi ne ha davvero bisogno il ricorso alle cure specialistiche …ed evitare maggiori tasse.


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