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La svolta di Hollande per l’Unione politica

Pubblichiamo un articolo uscito sul dossier “Politica estera italiana, intesa sulla Siria, Europa di Hollande” di Affari Internazionali

La recente conferenza stampa in cui il presidente della Repubblica francese, François Hollande, ha posto al centro l’Europa, è stata salutata soprattutto in Italia come una svolta storica. Vediamo quanto sia vero. La centralità dell‘Europa è già importante se si pensa all’euroscetticismo diffuso che caratterizza la società francese. Ma il contenuto? È importante che abbia parlato di Unione politica.

Prima di lui lo avevano fatto la cancelliera tedesca Angela Merkel e, il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Scheuble; erano coscienti che un sistema intergovernativo basato sul Consiglio europeo poneva seri problemi alla legittimità democratica di quanto si stava facendo per governare la crisi dell’eurozona; ed erano altresì insofferenti alla condizione di “leader by default” (e quindi di capro espiatorio della protesta popolare) in cui veniva a trovarsi la Germania. Irritati per essere stati accusati dallo stesso Hollande di praticare un’inutile fuga in avanti, avevano però lasciato cadere il tema.

Piccoli passi

In primo luogo il presidente francese ha proposto una comunità europea dell’energia, vecchia proposta di Delors, che Hollande sembra però voler limitare al sostegno delle energie rinnovabili; ci si può domandare se questa sia veramente la sola priorità degli europei, che dovranno presto fare i conti con gli effetti della rivoluzione che si prepara in America in seguito allo sfruttamento dello shale gas.

In secondo luogo ha proposto un programma eccezionale per combattere la disoccupazione giovanile: è un’idea italiana e vedremo presto quale sarà il suo contenuto.

In terzo luogo ha rilanciato un’idea, già ventilata dal presidente del Consiglio europeo Van Rumpuy, di creare un “bilancio dell’eurozona”; il tema sembrava uscito dall’agenda europea ed è un bene che Hollande lo abbia ripreso.

Infine ha proposto di creare un “governo dell’eurozona” dotato di un presidente permanente, incaricato di coordinare le politiche economiche, di avviare l’armonizzazione fiscale e di progredire verso una politica sociale comune.

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Riccardo Perissich, già direttore generale alla Commissione europea, è autore del volume “L’Unione europea: una storia non ufficiale”, Longanesi editore.

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