Il “partito del lavoro” forse non nascerà, ma la base del suo programma, volendo, è già pronta. L’occasione per lanciarlo sara’ la manifestazione organizzata dalla Fiom per sabato 18 maggio, in piazza San Giovanni a Roma. Lo schema è quello del volantino sindacale, i contenuti quelli di un programma di governo decisamente ‘’di sinistra’’, che su diversi punti coincide con quello lanciato dal M5S.
Non a caso Maurizio Landini, segretario della Fiom, è forse il solo leader sindacale apprezzato dai grillini. Le parole d’ordine del ‘’manifesto’’ dei metalmeccanici Cgil sono quelle basiche: “diritto al lavoro, all’istruzione, alla salute, al reddito, alla cittadinanza, per la giustizia sociale e la democrazia”. Segue una durissima analisi sulle politiche economiche degli ultimi due governi. In sintesi, si afferma che negli ultimi anni è andata così: prima il governo Berlusconi ha negato la crisi, poi il Governo Monti l’ha utilizzata come leva per far passare le politiche di austerità europee, causando una sempre più profonda iniquità sociale. I risultati: “’Il 10 per cento della popolazione possiede il 50 per cento della ricchezza, mentre i responsabili della crisi hanno continuato ad aumentare le proprie rendite, le banche hanno ridotto il credito e investito in titoli spazzatura, la Confindustria ha puntato sulla cancellazione dei diritti e la riduzione del salario’’.
Gli atti concreti in cui si sono tradotte le politiche di rigore sono elencati puntigliosamente: ‘’si è cancellato l’articolo 18, si è derogato ai contratti e alle leggi, si è tagliata la spesa sociale, si sono chiuse università, scuole, ospedali, sono state rinviate e ridotte le pensioni”. Non solo: ‘’hanno addirittura provato a generare una guerra tra inoccupati, disoccupati, precari, giovani e anziani, donne e uomini’’. Il risultato: l’Italia continua ad essere il paese con la massima evasione fiscale e la minore tassazione delle rendite finanziarie, mentre attraverso le politiche fiscali si sono spremuti come limoni pensionati e lavoratori dipendenti, mentre continuano le ondate di licenziamenti, aumenta la povertà, la diseguaglianza sociale, l’inaccessibilità del lavoro. E tra gli ‘effetti collaterali’’ di questa ‘’solitudine’’ in cui è stata la Fiom ricorda anche i troppi suicidi per motivi economici.
‘”Non vogliamo più essere divisi e ricattati, adesso basta, è ora di cambiare’”, afferma la categoria dei metalmeccanici Cgil. E dunque, ecco la proposta di un programma non solo sindacale, ma che contiene i ‘’titoli’’ di un vero e proprio progetto di politica economica fortemente e decisamente alternativo. Il programma prevede innanzi tutto la ‘’riconversione ecologica del nostro sistema industriale, per valorizzare i nostri beni comuni: acqua, aria, terra’’. Per realizzarlo, si chiede “un piano straordinario di investimenti pubblici e privati”, ma anche il blocco dei licenziamenti, attraverso la riduzione d’orario, i contratti di solidarietà, l’estensione della cassa integrazione. E ancora, nel programma si parla esplicitamente di un “reddito di cittadinanza per disoccupati, inoccupati e studenti”, sul modello di quello richiesto dal Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, a cui va aggiunta anche ‘’la rivalutazione delle pensioni” e una riforma previdenziale che “ riconosca la diversità tra i lavori”. Tra i punti del programma viene citata anche la necessità di una severa guerra alla mafia e alle infiltrazioni criminali in economia, e la difesa di scuola e sanità pubbliche accessibili a tutti, sottolineando che oggi “per 9 milioni di persone non è più garantito il diritto alla salute’’. Sul piano più strettamente sindacale, infine, il ‘’manifesto’’ della Fiom rivendica ‘’un contratto nazionale che tuteli i diritti di tutte le forme di lavoro, con una legge sulla democrazia che faccia sempre votare e decidere i lavoratori’’.