C’è l’Italia Futura 2.0 che vuole tornare alla sua mission originaria di think tank per il futuro del Paese, come scritto nell’editoriale pubblicato ieri da Luca Cordero di Montezemolo e Nicola Rossi, e sembra dire addio all’esperienza politica al fianco di Mario Monti con Scelta civica. Ma c’è anche un’altra Italia Futura che nel movimento dell’ex presidente del Consiglio continua a credere, anzi ne auspica un rilancio.
In vista dell’assemblea costituente di domani, oltre trenta parlamentari eletti nelle liste montiane propongono un documento “per una ripresa incisiva del ruolo di Scelta civica di coscienza critica riformatrice in seno alla nuova maggioranza di governo e il suo collegamento organico con i gruppi e i movimenti che si ispirano alle stesse idee”. Per farlo, deputati e senatori di Sc chiedono di eleggere una struttura di vertice da affiancare al Presidente, istituire una segreteria politica, costruire una rete di riferimento regionale e cittadina, promuovere il collegamento con altri gruppi e incontri pubblici dedicati ai temi dell’Agenda Monti.
E poi il documento è un appello all’ispiratore di quell’agenda, Monti in persona. Dopo il suo passo indietro delle scorse settimane, i suoi parlamentari chiederanno domani che “si recuperi anche formalmente, nella posizione di Presidente, il proprio fondatore e leader naturale nella sua persona”.
Tra i firmatari del documento anche parlamentari provenienti dall’associazione montezemoliana come Tito Dimaggio, Stefania Giannini e Mariano Rabino.