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Medio Oriente, il piano economico di Kerry per la pace

Lì dove la politica e la diplomazia non sono riusciti, ci prova l’economia. Ieri il segretario americano John Kerry ha presentato un piano di investimento di circa 4 miliardi di dollari in Cisgiordania, che spera possa servire da base per un’indipendenza economica della Palestina e aiutare il processo di pace con Israele.

“Questo è un piano per l’economia palestinese grande, coraggioso e ambizioso, che non ha nulla a che vedere con quello proposto dall’accordo di Oslo 20 anni fa”, ha detto Kerry. Secondo la Cnn, il segretario americano ha detto che non si è lasciato convincere dai “cinici e scettici” ed è sicuro che si potrà arrivare alla pace in Medio Oriente.

Indipendenza e occupazione 

Il piano di Kerry ha setti punti, tra cui offrire l’indipendenza energetica allo Stato palestinese. Con l’assenso di Netanyahu, Kerry cercherà di offrire alla Palestina la possibilità di sfruttare le riserve di gas di fronte alla striscia di Gaza e il potassio del mar Morto. Inoltre, cercherà di permettere la costruzione di una pianta elettrica.

Con il sostegno di investitori stranieri, Kerry cercherà di ridurre la disoccupazione in Cisgiordania dal 21% all’8%; aumentare lo stipendio medio del 40% (secondo l’Ufficio centrale di statistiche palestinese oggi è di 15 euro al giorno), triplicare la produzione agricola e il turismo.

I dialoghi per la pace

Secondo il Jerusalem Post, dopo aver visitato Gerusalemme e Ramallah, Kerry ha detto che è giunta l’ora di “prendere decisioni difficili”. Il capo della diplomazia americana ha dato il termine di due settimane ai leader di Palestina e Israele per considerare le proposte e dire se sono disposti a tornare al tavolo di negoziazioni. Dal 2010, i dialoghi di pace per il Medio Oriente sono fermi.

Parallelamente a questo lavoro sul fronte economico, Kerry continuerà a impegnarsi per la riattivazione del dialogo tra palestinesi e israeliani.


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