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Moto X, il Google-smartphone sarà tutto americano

Si chiama Moto X e sarà prodotto in Texas il primo smartphone targato Motorola Mobility dopo l’acquisizione da parte di Google: è una sfida ad Apple, che produce i suoi device in fabbriche low-cost dell’Asia ma anche un’importante adesione all’appello del presidente Barack Obama per una industria hitech “made in Usa”.

Nell’ultimo discorso sullo Stato dell’Unione, Obama ha citato il National additive manufacturing innovation institute di Youngstown (Ohio), una partnership pubblico-privata che studia i campi di utilizzo della nuova tecnologia per la stampa 3D, come esempio di quanto sia cruciale riportare su suolo americano la ricerca e i processi di produzione, soprattutto nelle industrie ad alto tasso di innovazione.

Per Obama, gli Stati Uniti devono tornare ad essere un “magnete di posti di lavoro” e difendere la loro leadership tecnologica mondiale: allargare la copertura della banda larga fissa e mobile, potenziare i laureati in materie scientifiche e tecnologiche, attrarre cervelli dall’estero, sviluppare e produrre su suolo nazionale sono tutti anelli di una stessa catena.

La produzione di Moto X creerà, si stima, 2.000 posti di lavoro negli Usa (ma anche permetterà a Google e Motorola di affrancarsi dai contractor asiatici e ridurre i costi della logistica). Fabbricare negli States non necessariamente significa prodotti più costosi: il nuovo smartphone “texano” di Google e Motorola Mobility sarà in vendita da ottobre a un prezzo inferiore rispetto ad iPhone 5 e Galaxy S4.

Apple, come noto, fa produrre i suoi smartphone alla Foxconn, colosso di Taiwan con filiali in tutta la Cina, e adesso, secondo indiscrezioni del Wall Street Journal, potrebbe affidare porzioni sempre più consistenti del lavoro a un altro fornitore cinese, la Pegatron, che metterebbe insieme gli iPhone meno costosi accettando margini di profitto ancora più bassi della Foxconn. Tuttavia anche Apple ha fatto i primi passi nella direzione segnata da Obama: nel discorso dell’Unione il presidente ha ricordato che la produzione dei computer Mac è tornata in America.



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