Nel day after delle Comunali 2013, il flop del Movimento 5 Stelle è il dato più dibattuto. Ma mentre fioccano i commenti sulla brusca battuta d’arresto di Beppe Grillo & Co. c’è qualcuno che invita a fare attenzione con i necrologi.
A parlare non è un grillino o un suo simpatizzante del Movimento 5 Stelle ma un politico distante da quel mondo, Gianfranco Rotondi. Il deputato del Pdl ed ex ministro per l’attuazione del programma di governo spiega a Formiche.net: “Il voto delle amministrative è totalmente sganciato da quello delle politiche. Per quest’ultimo il voto è tutto di opinione mentre alle Comunali molto dipende da quanto un partito è strutturato nel territorio”.
E Grillo non lo è…
Non lo è, come non lo era Forza Italia nel 1994 che volò alle nazionali e poi perse subito dopo alle amministrative e lo stesso fece la lista di Emma Bonino nel 1999 alle Europee, un risultato storico mai più replicato.
Ma secondo lei Grillo ha fatto flop o no a queste amministrative?
Grillo è un fenomeno tarato appositamente per le politiche, non è trasferibile a una competizione locale. C’è stata ieri indubbiamente una caduta del consenso ed è normale per la mancanza di strutturazione territoriale di cui ho parlato prima, ma comunque il M5S mantiene una soglia critica che non permette di licenziare il grillismo con facili necrologi.
Il prossimo appuntamento elettorale è quello delle Europee. Grillo risorgerà con il voto di Bruxelles?
Assolutamente sì, sarà un successo. Quell’appuntamento è più idoneo al voto di opinione, soprattutto perché il M5S rappresenta l’unica forza che asseconda la pulsione anti-europea di almeno un quarto degli italiani.
E voi del Pdl siete delusi dal risultato di queste amministrative?
Ci si è dimenticati che il Pdl è il partito che ha perso le politiche. Il risultato di ieri fa parte del trend negativo dell’ultimo periodo, abilmente mascherato da Berlusconi. Ma il buco sotto è grande…
È d’accordo con quanti dicono che questo risultato è una vittoria del governo delle larghe intese?
Penso che abbiano ragione. Il Pd esce bene da questa competizione e ciò rende Letta più forte. E questo è un bene anche per il Pdl, che ha bisogno di tempo per ristrutturarsi…
In vista delle Europee?
Sì, penso che per il Parlamento europeo il Pdl debba esprimere due opzioni, sia quella popolare che quella socialdemocratica.
Con Monti? C’è già chi parla di un accordo quasi concluso…
Non è che non ci sia l’accordo, è Monti che non c’è, lo abbiamo visto con il risultato elettorale. Auspico però un recupero del rapporto con l’Udc, che ha ancora meno numeri di Monti, ma rappresenta uno stemma di famiglia, lo scudo crociato, che il Pdl farebbe bene a recuperare.