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Pure Fassina, dopo Brunetta, vuole riscrivere il piano Letta sull’Imu

Abbiate pietà, siate seri sull’Imu. Formiche.net l’ha detto e lo ripete. Ma evidentemente i galli nel pollaio economico del governo godono nel beccarsi mentre il premier Enrico Letta incontra i leader europei.

Il battibecco Brunetta-Fassina

Così sull’Imu se Renato Brunetta del Pdl rilancia chiedendo pure la restituzione dell’Imu pagata nel 2012, non contento dello stop alla prima rata del prossimo giugno, il suo contraltare nel Pd, Stefano Fassina di fatto stravolge l’Agenda economica del premier Letta come abbozzata nel discorso alle Camere ma pone l’attenzione in maniera opportuna su altri dossier: Iva e Tares.

Le parole di Fassina

“Cancellare l`Imu? Io ne faccio un discorso pratico: se improvvisamente abbiamo trovato 10-12 miliardi da spendere ben venga, ma non sarà così”, ha detto il responsabile economico del Pd Stefano Fassina, ospite di 24 Mattino su Radio 24. “Meglio evitare l`aumento dell`Iva che pesa sui consumi e quindi sull`attività produttiva delle imprese e sul lavoro e cancellare l`aumento dei ticket previsto per il 2014 – ha aggiunto Fassina -. Queste misure sarebbero più eque e utili all`economia”.

Il vero nodo è quello dell’Iva

“Non possiamo parlare in modo astratto: anche noi in campagna elettorale – ha proseguito l’esponente Pd – abbiamo proposto di intervenire in modo incisivo sull`Imu, innalzando la detrazione per la prima casa da 200 a 500 euro. Ma parliamoci chiaro, dal primo luglio avremo un aumento dell`Iva che vale 4,5 miliardi; dal primo gennaio 2014 un aumento dei ticket sanitari che vale 2 miliardi. Che senso ha togliere l`Imu e far risparmiare a una famiglia 100 euro all`anno quando noi poche settimane dopo gli facciamo pagare l`Iva che costa in media 200 euro all`anno, più i ticket?”.



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