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Rcs, Intesa e Unicredit si preparano alla settimana di fuoco

Settimana delicata, la prossima, per Rcs. Se lunedì 27 si incontreranno i rappresentanti del patto di sindacato del gruppo per decidere della sua ricapitalizzazione, giovedì 30 ci sarà l’assemblea chiamata ad approvare il piano di rilancio editoriale studiato dall’ad, Pietro Scott Jovane. E il conto alla rovescia di Via Solferino per cercare l’intesa con le banche creditrici, guidate da Intesa Sanpaolo, è già cominciato.

Il piano Scott Jovane

La nuova proposta di Rcs, ora sul tavolo degli istituti, punta a uno sconto sul rimborso anticipato post ricapitalizzazione di 400 milioni. La società – sottolinea Marigia Mangano sul Sole 24 Ore – vorrebbe restituire 150 milioni e non i 225 milioni previsti nel piano originario. Inoltre si chiede un miglioramento sul fronte degli oneri finanziari di 250 punti base.Tra i soci del patto ci sono già impegni a sottoscrivere l’operazione da 400 milioni per quasi il 50%”.

Nessuna tensione sulla rinegoziazione del debito

L’ad di Unicredit, Federico Ghizzoni, è abbastanza ottimista sul piano per il rilancio di Rcs. L’ad dell’istituto che fa parte del consorzio delle banche creditrici ha sottolineato: “So che i colleghi ci stanno lavorando. Non mi sembra ci siano particolari criticità. C’è un clima costruttivo e non mi sembra ci siano tensioni particolari”.

Il piano di Scott Jovane? Ambizioso ma può cambiare il gruppo

“Vediamo cosa succede – ha aggiunto – noi rispondiamo alle richieste delle aziende. C’è voglia di fare qualcosa di positivo”. Quanto al piano Rcs studiato dall’ad Scott Jovane, Ghizzoni ha sottolineato che lo aveva definito “ambizioso nel senso che è difficile da eseguire ma se portato a termine può cambiare il gruppo”.

Nessun interesse di Unicredit per l’editoria

”A noi non interessa entrare nell’editoria”, ha aggiunto Ghizzoni, commentando le parole del numero uno di Intesa Sanpaolo Enrico Cucchiani, che ha aperto una riflessione sul ruolo delle banche come azionisti dei giornali. Va precisato che Unicredit, a differenza della Ca’ de Sass, non è socio di via Solferino ma ne è un importante creditore.

Il ruolo di Intesa 

Secondo Cucchiani, numero uno della prima banca finanziatrice del gruppo, “la nostra funzione è momentanea e di grande rilevanza per aiutare questo gruppo. Dopo dovrà trovare la sua strada per la crescita e lo sviluppo”, ha detto. “Noi abbiamo dato grande disponibilità, siamo vicini a un gruppo importante in un passaggio molto delicato. È importante passare questa boa, cioé l’aumento di capitale, dopo di che Rcs dovrà considerare tutte le opzioni disponibili”.

La vendita della controllata Dada

D’altra parte, Scott Jovane si è detto ”ottimista” per il piano di rilancio del gruppo editoriale che sarà al vaglio dell’assemblea del 30 maggio. ”Quando partirà darà i suoi frutti”, ha spiegato, ammettendo comunque le difficoltà legate al progetto. Jovane ha quindi parlato della vendita della controllata Dada. ”Presto ci saranno novità” su questa dismissione, sarà ”il primo dossier a chiudersi”.

Elkann fiducioso

“Abbiamo questa assemblea e io sono fiducioso che gli azionisti di Rcs faranno le scelte per la società”, ha sottolineato il presidente della Fiat, John Elkann. “Sarei sorpreso – ha aggiunto – se per egoismi, per interessi personali, per calcolo, volessero bocciare le proposte e di fatto mettere in una situazione di grande difficoltà una delle istituzioni più importanti del nostro Paese”.

I possessori delle azioni di risparmio

Intanto l’assemblea speciale dei possessori di azioni di risparmio di Rcs ha approvato a maggioranza le proposte all’ordine del giorno relative all’opportunità di attuare un’operazione di conversione obbligatoria alla pari delle risparmio non convertibili in azioni ordinarie e all’attribuzione al Rappresentante Comune dell’incarico di presentare agli organi sociali una formale richiesta.

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