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Il referendum che fa discutere gli insegnanti a Bologna

Le scuole dell’infanzia paritarie convenzionate di Bologna sono 27. Accolgono oltre 1.700 bambini e lì lavorano 200 persone, 130 docenti. Il ruolo di questi istituti è disciplinato da una legge regionale del 1995, che ha dato il via al sistema delle convenzioni.

Queste scuole sono protagoniste di un referendum consultivo che fa discutere: ai bolognesi si chiede di votare se vogliono destinare le risorse alle scuole del comunali e statali o per le scuole paritarie a gestione privata.

Il voto di domenica 26 maggio “divide” anche gli insegnanti. Rita Vandelli lavora alla scuola materna “Sacro Cuore” di Bologna: dice che se si tolgono i fondi molte scuole paritarie rischiano di chiudere.

“Nel referendum pare ci sia molta contrapposizione tra le nostre scuole chiamate private e il pubblico: noi siamo scuole convenzionate paritarie riconosciute dallo stato e per legge forniamo un servizio pubblico.

Morena Pavignani insegna alla scuola statale dell’infanzia “Manzolini” del 3° circolo di Bologna e lavora da più di 30 anni nella scuola pubblica: non è contraria al sistema integrato, che in Emilia-romagna funziona, il problema sono i tagli.

“Bisognerebbe lavorare in sinergia, condividendo e scambiandosi esperienze, non facendoci la guerra per un milione: le scuole delle città sono di tutti ma quella pubblica deve avere la priorità”.

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