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Save the children: Italia agli ultimi posti per il futuro dei bimbi

Sempre meno futuro per i giovani italiani. Ancora meno per chi inizia oggi ad avere le prime ambizioni e a sognare il suo ruolo di domani nella società. Un sigillo, o quasi, quello che Save the children (savethechildren.it) appone sullo stato di crisi che piega l’Italia. E lo fa con una nuova ricerca, ‘L’isola che non cisara’’ diffusa in occasione del lancio della campagna ‘Allarme infanzia’ in 16 città italiane, insieme alla presentazione di un pacchetto di proposte rivolte al governo.

Come se non bastassero i dati dell’Istat di pochi giorni fa che ‘bollinano’ il settimo trimestre in recessione per il nostro Pil, anche al di sopra delle stime attese l’Italia  è agli ultimi posti in Europa per ‘’povertà di futuro’’ per bambini e adolescenti, che si ritrovano deprivati di opportunità, prospettive e competenze. Peggio di noi riescono a fare soltanto la Grecia e la Bulgaria. Il nostro Paese finisce per 7 volte in fondo alla lista su principali indicatori relativi all’infanzia, nella classifica con gli altri Stati europei (nell’Ue a 27).

‘’Per quantificare il furto di futuro che si sta commettendo ai danni delle giovani generazioni – spiega Valerio Neri, direttore generale di Save the children Italia – sono stati utilizzati 12 indicatori Eurostat’’ per paragonare le chance dei bambini italiani con quelle dei loro coetanei europei: il ‘’risultato è deprimente’’. E non finisce qui. Perché, secondo l’indagine ‘Le paure per il futuro dei ragazzi e genitori italiani’ curata dall’Ipsos, il 25% degli adolescenti italiani pensa che il proprio futuro sarà più difficile rispetto a quello dei propri genitori; con un ragazzo su quattro (23%) che guarda alla possibilità di andare all’estero per assicurarsi un’opportunità migliore. La crisi certo non ha aiutato: l’80% dei ragazzi dichiara di aver fatto delle rinunce; poi, aumentano le disuguaglianze per l’accesso all’università, con il 30% delle famiglie che non ce la fa a pagare la retta. Per il 41% delle madri e dei padri gli aiuti economici diretti alle famiglie dovrebbero essere la più urgente misura anti-crisi che il governo dovrebbe prendere.

La colpa è di chi in questi anni – spiega Save the children – avrebbe ‘’rubato’’ (come dicono i claim della campagna) qualcosa alle generazioni che verranno. Sono quattro le categorie principali di ‘furto’ commesso ai danni di bambini e adolescenti: il taglio dei fondi per i minori e la famiglia, la mancanza di risorse per poter condurre una vita dignitosa, il basso livello di istruzione, e la mancanza di opportunità di lavoro. L’Italia è al diciottesimo posto in Europa per spesa per l’infanzia e famiglia (l’1,1% del Pil). Quasi il 29% di bambini sotto i 6 anni, quasi un milione, vive ai limiti della povertà tanto che siamo al ventunesimo posto in Europa per l’esclusione sociale tra i minori di 0-6 anni, con il 23,7% di essi che vive in stato di deprivazione materiale. Quanto all’istruzione ‘sottratta’ l’Italia è ventiduesima per giovani con basso livello d’istruzione; ed è all’ultimo posto per tasso di laureati, il 20% dei giovani tra 30 e 34 anni. Sul lavoro, c’è da inginocchiarsi: i giovani disoccupati sono il 38,4% degli under 25, il quarto peggior risultato a livello europeo; mentre i ‘nullafacenti’ 3,2 milioni. Numeri che piazzano il nostro Paese al venticinquesimo posto nell’Europa a 27.

Per la campagna ‘Allarme infanzia’ (sul sito ‘allarmeinfanzia.it e’ possibile aderire all’iniziativa e registrare un appello personale) nel centro storico di Roma e Milano, cosi’ come in altre città italiane, sono comparse sui muri sagome di bambino di cartone con frasi secche: tipo, ‘mi hanno rubato l’aria pulita’, ‘mi hanno rubato la mensa scolastica’, ‘mi hanno rubato una casa tutta mia’. Il concetto della campagna è incentrato sul furto di futuro: ‘Diamo l’allarme tutti insieme. Perché rubare il futuro ai bambini significa rubarlo al nostro Paese’. Il quadro generale dipinto è effettivamente impietoso per l’Italia: per un bambino su tre c’è il rischio povertà; il 18% dei ragazzi abbandona la scuola e 1,5 milioni vive in territori avvelenati; il 40% dei giovani è senza lavoro e molti non riescono a formare una famiglia o a lasciare la casa dei genitori. Con la campagna, dal 20 maggio al 5 giugno, Save the children vuole denunciare ‘’il gravissimo deficit di futuro delle giovani generazioni’’ chiedendo anche la mobilitazione dell’opinione pubblica affinché ‘’le istituzioni mettano in campo interventi urgenti e strutturali in favore di minori e giovani, sempre più minacciati nel diritto ad una vita dignitosa’’.

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