Manmohan Singh vuole dare un senso all’espressione “guardare a est”. Con questa chiave la stampa indiana legge il viaggio del primo ministro in Giappone e Thailandia iniziato con l’arrivo oggi a Tokyo.
Una visita, quella nell’arcipelago, che avrà tra i temi centrali la cooperazione nel settore del nucleare, come sottolineato dallo stesso leader indiano in un’intervista all’agenzia Kyodo. D’altronde il primo ministro giapponese, Shinzo Abe, preme sulla tecnologia nucleare per espandere il proprio export in particolare verso l’Asia e il Medio Oriente.
“C’è una sempre maggiore condivisione di interessi. Vedo questa relazione come una componente essenziale per la stabilità e la prosperità dell’Asia”, ha detto Singh citato dall’agenzia Press Trust of India.
Sull’intesa, sottolinea la stampa, potrebbero però pesare i problemi legati alle elezioni per la Camera alta nipponica che si terranno nei prossimi mesi, mentre i negoziati hanno risentito del disastro di Fukushima a marzo del 2011.
Qualche mal di pancia potrebbe anche arrivare considerata la non adesione di Nuova Delhi al Trattato di non-proliferazione, sebbene dal 2006 l’incontro tra Singh e l’allora presidente statunitense George W. Bush rimosse di fatto questo ostacolo aprendo all’India la tecnologia internazionale.
Il Giappone, scrive l’Economic Times, braccio finanziario del Times of India, ha quel genere di innovazione e tecnologia che servono alla terza economia asiatica. Non a caso lo stesso Singh ha inserito l’arcipelago nella lista dei tre Paesi, assieme a Stati Uniti e Germania, con cui i rapporti possono portare a trasformare la realtà indiana.
Il premier Singh ha voluto anche ricordare lo stanziamento di mille miliardi di dollari entro il 2017 per sviluppare le infrastrutture del Paese. Un obiettivo, ha sottolineato, nel quale le industrie giapponesi potranno giocare un ruolo di primo piano per rilanciare il proprio manifatturiero in India, dopo il calo della crescita delle esportazioni fatta registrare nell’ultimo anno.
La visita sarà inoltre occasione per fare il punto su due progetti di primo piano: il corridoio occidentale e il corridoio industriale Delhi-Mumbai, considerati di primaria importanza da entrambi.