Skip to main content

Squinzi schiera Confindustria pro Imu e contro Grillo

Sospendere l’Imu? Meglio detassare il lavoro e magari pensare a ridurre l’Irap. Decrescita felice a 5 Stelle? No grazie, meglio crescere che decrescere.

Sarà pure, a volte, troppo schietto da incorrere in qualche gaffe poco diplomatica, e di esempi nel passato ce ne sono stati, però al presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, di sicuro non può essere imputata un’accondiscendenza verso mode politiche e mediatiche.

Così ad esempio oggi, mentre lo stop al pagamento della rata Imu di giugno è una priorità del governo Letta-Alfano, in particolare per il forcing del Pdl di Silvio Berlusconi, il presidente della confederazione di viale dell’Astronomia (che pure è ritenuto un berlusconiano, ma con solida stima e frequentazione con Romano Prodi) non ha esitato a esternare più di una perplessità sulla direzione di marcia dell’esecutivo. O meglio, ha detto che le priorità per Confindustria sono ben altre.

Le parole di Squinzi sull’Imu
Per il presidente di Confindustria la priorità sul fronte fiscale è la riduzione del carico sul costo del lavoro. “In questo momento secondo me le priorità sono il lavoro e ritrovare la crescita”, ha dichiarato Squinzi a margine del convegno commemorativo del cinquantenario del Premio Nobel per la chimica a Giulio Natta, svoltosi oggi al Politecnico di Milano.

Meglio abbassare le imposte sul lavoro
Alla domanda se quindi ritenga più importante in questo momento intervenire sulla tassazione sul lavoro piuttosto che su quella sulla casa, Squinzi ha replicato: “Assolutamente sì. La proposta di Confindustria di ridurre del 9 per cento la tassazione sul lavoro attraverso la neutralizzazione del costo del lavoro dal calcolo degli imponibili Irap è un provvedimento che deve essere adottato e che comunque avrebbe come risultato complessivo quello di ridurre del 9 per cento il costo del lavoro”. Questo non significa, per Squinzi, che non debba essere riconsiderata anche la tassazione sulla casa e in particolare l’Imu: “Si tratta di vedere bene le cifre e i numeri”.

Vade retro la decrescita felice in stile Grillo e Casaleggio
“La decrescita felice dal mio punto di vista non esiste e non può esistere”, ha affermato il presidente della Confindustria. Un riferimento indiretto alle teorie propugnate dal Movimento 5 Stelle, mai comunque citato nell’intervento.

Secondo Squinzi “dobbiamo lavorare tutti insieme per definire un sistema paese che favorisca davvero gli investimenti, favorendo il consolidamento di quelli esistenti e attirandone di nuovi”. Il presidente di Confindustria ha quindi sottolineato che occorre “rimettere in moto nel Paese un processo di crescita diffusa”.

×

Iscriviti alla newsletter