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Telecom, segreti e business di Hutchison Whampoa

Business, obiettivi e curiosità su Hutchison Whampoa, che punta su Telecom, sono rintracciabili sul report annuale del colosso con base a Hong Kong. Un report che può aiutare a comprendere il raggio di azione e i meccanismi di funzionamento.

Che cosa è Hutchison e chi la guida

Presieduta dal magnate cinese ottantaquattrenne Li Ka-shing, come spiega l’annual report, Hutchison Whampoa Limited è una “conglomerata multinazionale attiva nello sviluppo, innovazione e tecnologia in diversi settori”, che opera attraverso diversi business in 52 Paesi, impiegando circa 250mila persone. Nel dettaglio, le attività si suddividono in sei principali categorie: porti e servizi connessi, hotel e immobili, distribuzione, infrastrutture, energia e telecomunicazioni.

I numeri del 2012 a livello di gruppo e in Europa

Nel 2012, i ricavi totali si sono attestati a 398 miliardi di dollari di Hong Kong, cifra che corrisponde circa a 40 miliardi di euro. Nella sola Europa, il giro di affari è stato pari a 16,8 miliardi di euro, vale a dire il 42% del dato totale. Guardando allo spaccato europeo dei ricavi del gruppo che fa capo a Li Ka-shing, che tra l’altro in base alla classifica di Forbes risulta essere l’ottavo uomo più ricco del pianeta, il 46% è rappresentato dal business della distribuzione, mentre le telecomunicazioni stazionano al secondo posto con una fetta del 35%, le infrastrutture pesano per il 12% e i porti per appena il 7 per cento. Bisogna scorrere il report annuale fino alla sezione dedicata al business delle telecomunicazioni per trovare informazioni su 3 Group Europe, che viene definita “pioniere della telefonia mobile ad alta velocità e delle tecnologie mobili a banda larga con business in sei paesi europei”, tra i quali figura appunto l’Italia.

3 Group Europe e la nostrana 3 Italia

Nel 2012, i ricavi di 3 Group Europe sono cresciuti del 3%, da 56.877 a 58.708 milioni di dollari di Hong Kong, corrispondenti a poco meno di 6 miliardi di euro. Guardando alla sola Italia, dove il gruppo di Li Ka-shing è attivo con 3 Italia, di cui custodisce una quota che al 31 dicembre scorso ammontava al 97,4%, i ricavi, nel 2012, sono cresciuti di circa il 10%, da 1,78 a 1,97 miliardi di euro, mentre il risultato operativo è diminuito drasticamente del 92% passando da 6 a 0,5 milioni di euro. Come spiega una nota all’interno del report annuale, tale forte ridimensionamento è legato a una plusvalenza di 41 milioni di euro di cui aveva beneficiato il bilancio del 2011. Ed è proprio attraverso 3 Italia che Li Ka-shing sta tentando di mettere le mani sulla nostrana Telecom Italia. Obiettivo del magnate cinese, tuttavia, sarebbe quello di rilevare il controllo dell’ex monopolista nostrano, cosa che fa pensare a più di un osservatore che l’operazione alla fine possa non decollare. Secondo le ultime indiscrezioni sul dossier, riportate da Reuters, proprio con l’obiettivo di favorire la riorganizzazione e l’ingresso di nuovi soci, la società presieduta Franco Bernabè potrebbe decidere di separare la divisione mobile e la rete fissa da tutto il resto delle attività.

L’approccio di Hutchison Whampoa verso le acquisizioni

Il report parla anche della crescita del business e dei rischi possibili: il gruppo con base a Hong Kong, spiega il documento, “continua in modo cauto a espandere i propri business in termini sia di gamma sia geografici, attraverso un processo di investimento in crescita organica e in acquisizioni selezionate. Il successo delle acquisizioni dipenderà, tra le altre cose, dall’abilità del gruppo di realizzare le attese sinergie, i tagli dei costi e le opportunità di crescita una volta integrati i business rilevati”. Ammesso e non concesso che Li Ka-shing riuscirà a mettere le mani su Telecom Italia, chissà se l’operazione, una volta chiusa, potrà essere inquadrata come “di successo” sulla base di questi parametri.

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