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Telefonia mobile, primo desiderio d’acquisto degli italiani

Telefonia mobile

Nonostante il budget di spesa degli italiani sia sempre più ridotto, in pochi guardano al prezzo quando si tratta di telefonia mobile. I dati Findomestic.

 

Oggetto del desiderio di molti consumatori, che siano fedeli a Samsung o a Apple, è senza dubbio l’ultimo smartphone top di gamma della linea Galaxy o iPhone. Pur di non rinunciare a questo tipo di dispositivi ricchissimi di funzioni a anche costosissimi, gli utenti preferiscono abolire la linea fissa o almeno risparmiare di molto sulla cornetta, confrontando le tariffe del telefono di casa e dell’adsl, per ridurre al minimo le spese relative e devolvere i risparmi al nuovo smartphone.

 

L’Osservatorio Findomestic ha pubblicato il Rapporto aprile 2013 relativo alle preferenze dei consumatori e alle loro future propensioni all’acquisto e, d’altronde, stando a quanto riportato nel documento, la maggioranza degli italiani destinerà cifre sempre più considerevoli agli acquisti di telefonia mobile, con conseguente riduzione del budget destinato a pc ed accessori. La telefonia è dunque in cima alla lista dei desideri degli italiani, con gli smartphone a primeggiare sui classici laptop o netbook.

 

I soggetti coinvolti dall’inchiesta hanno dichiarato di voler concentrare la maggior parte dei propri acquisti nel settore dei prodotti di tecnologia, anche se sono risultate leggermente in calo le cifre da voler destinare a device quali tablet, e-book o fotocamere. Promozioni e sconti continuano tuttavia a supportare queste categorie merceologiche, attirando costantemente l’attenzione dei consumatori.

 

A far da contraltare a questa tendenza il crollo della fiducia sui consumi (precipitata a 2,88 in una scala da 0 a 10), stremati dalla crisi economica e stanchi dell’incertezza politica che avvolge il nostro Paese.

 

La sostanziale mancanza di denaro liquido ha infine portato numerosi nuclei familiari a contrarre la propria propensione al risparmio. Basti pensare che ben due famiglie su tre hanno dichiarato di “sentirsi impoverite” e dunque impossibilitate a mettere da parte qualcosa per i mesi a venire. In particolare solo l’11% del campione ha dichiarato di poter incrementare i propri risparmi nei prossimi 12 mesi, ed appena il 4% ha affermato di aver ottenuto un miglioramento della propria condizione economica.


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