Mal comune mezzo gaudio. Se è vero che in Italia la crisi e i cambiamenti nelle abitudini di acquisto stanno seminando una lunga scia di chiusure tra le boutique tradizionali, anche in Gran Bretagna i negozianti non vivono sonni tranquilli. Secondo uno studio di Centre for Retail Research (Crr), se l’attuale trend di chiusure di manterrà costante nel tempo entro il 2018 un quinto dei punti vendita high street, ovvero quelli su strada, chiuderà i battenti e farà scendere a quota 222mila il totale degli store inglesi dai precedenti 281.930. Tradotto in occupazione significa la perdita di 316mila posti di lavoro. La crisi del retail, secondo Joshua Bamfield, direttore del Crr, sarebbe da imputare al fatto che “i clienti ora vivono il negozio in più modi differenti, controllando il sito web, leggendo le recensioni e facendo confronti di prezzi”. E difatti sono i numeri a parlare. La quota di consumatori che optano per lo shopping nei negozi high street è passato dal 50% del 2000 al 40,2% attuale, mentre le vendite online continua a crescere e arriverà al 21,5% di tutte il giro d’affari generato dalla distribuzione entro il 2018. A livello geografico il Galles sarà la regione più colpita: qui quasi un terzo dei negozi, più precisamente il 29% è a rischio chiusura. A seguire c’è il North West con il 28%. In un panorama così cupo l’unica a salvarsi sarà Londra dove scompariranno “solo” il 9% degli store su strada.