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La Gran Bretagna dice un primo sì al matrimonio omosessuale

 

L’Europa sta procedendo con passi da gigante verso la messa in pratica di tutti quei principi sanciti nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea in cui si parla di eguaglianza e dignità.
Stefano Rodotà ha scritto, nella famosa prefazione al libro “L’abominevole diritto” (Winkler e Strazio, 2011) che l’eguaglianza era la grande promessa inadempiuta della modernità, ebbene a distanza di pochi anni abbiamo assistito ad uno stravolgimento totale delle carte in tavola.

La Francia di Hollande prima e la Gran Bretagna di Cameron oggi, con il voto alla Camera dei Lord, hanno segnato un cambiamento epocale nella cultura europea (la legge dovrà ancora essere approvata in via definitiva). Infatti, ad oggi quasi tutti i Paesi dell’Unione Europea hanno approvato il matrimonio omosessuale (eccezion fatta per Italia, che non ha nessuna norma in merito e di Germania ed Austria, dove però vigono le Unioni Civili):

Francia, Nuova Zelanda, Uruguay, Olanda, Belgio, Spagna, Canada, Sudafrica, Norvegia, Svezia, Portogallo, Argentina, Islanda e Danimarca (dal 1989).

Cosa significa che da oggi, legalmente, una coppia composta da due persone dello stesso sesso potrà sposarsi e vedersi riconosciuti diritti e doveri? Significa che è stata riconosciuta la dignità della persona umana, al di là delle discriminazioni e dei pregiudizi. E questo è stato affermato dalla Camera dei Lord con  ben 390 si contro 148, malgrado il tentativo di alcuni esponenti della Chiesa Anglicana di affossare la proposta. Anche il mondo dei tory ha riconosciuto l’importanza di una legge per tutelare le coppie omosessuali. Questo avviene comunque dopo aperture importanti, quella della Regina Elisabetta II, per esempio che aveva condannato ogni forma di discriminazione, anche ai danni delle persone omosessuali. Insomma, un altro mondo, un’altra sensibilità rispetto a chi paragona il bacio tra due persone dello stesso sesso, ad un gesto immondo e ripugnante come il fare “la pipì in strada davanti a tutti“, o rispetto a chi associa l’omosessualità a crimini come l’omicidio volontario, l’offesa alla natura e a Dio e perché no, anche alla povertà e al degrado del mondo.

Nel mondo assistiamo ogni giorno a violenze e persecuzioni, giustificate sulla base di differenze “naturali” tra uomo e donna, tra bianchi e neri, tra omosessuali ed eterosessuali. Niente c’è di razionale ed umano, in questo odio e in questa cultura della violenza. Il progresso sta nella tutela di ogni persona umana, nella sua integrità psichica e sociale. Laddove le coppie omosessuali sono state da tempo riconosciute, non è venuto meno né il sostegno alla famiglia eterosessuale né sono venute meno le volontà da parte di uomini e donne di procreare. Sono certamente cambiati i costumi, come è naturale che sia.

Niente è lo stesso, i valori mutano assieme alla società e assieme alle persone. Per alcuni c’è la dittatura di un relativismo che porta la barca a sbattere qua e là, a vagare senza meta. La meta invece è chiara: la dignità della persona umana e l’amore che si deve ad ogni nostro simile.
L’Europa torna ad essere protagonista della storia, socialmente e culturalmente. In questo caso, niente mi rende più felice di essere europeo e di farmi portatore di un europacentrismo dei diritti.

La Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea è il risultato di secoli di storia: esperienze splendide e tragiche, che hanno insegnato quanto l’odio e la discriminazione possano essere distruttive per la nostra stessa esistenza. Non è nell’amore dichiarato, in quello sentito e sincero, che si nasconde il seme della distruzione, bensì in tutti quei falsi profeti e in tutte quelle false giustificazioni, che parlando della tutela della vita e della dignità, fanno di tutto per offenderle e calpestarle.

La Gran Bretagna, guidata da un governo conservatore, ha detto sì alle unioni omosessuali: same-sex marriage anche per gli inglesi. Adesso l’Italia è davvero alla periferia della civiltà. Aspettiamo con asia di conoscere il progetto di legge Galan sulle unioni omosessuali, per capire se il percorso indicato sarà di emancipazione vera e di sviluppo positivo, o un parafulmine, uno specchietto per le allodole.

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