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Assicurazioni, Antitrust apre inchiesta sul plurimandato

Antitrust su assicurazioni

Antitrust apre inchiesta su otto assicurazioni, sulle quali c’è il sospetto di aver ostacolato l’entrata in vigore delle norme sugli agenti plurimandatari.

Per risparmiare sulle Rc auto, si consiglia agli italiani di non riporre troppa fiducia in nuovi interventi del Governo o normative atte a tutelarli, bensì di vedersela da soli. Il che, tradotto in azioni pratiche, significa approfittare di internet per porre le assicurazioni auto migliori a confronto e scegliere quella in grado di assicurare il maggior risparmio.

L’assicurazione per l’automobile è ancora carissima in Italia, e sembra non siano serviti a nulla gli interventi a favore della concorrenza nel settore introdotti negli ultimi anni. Tra questi c’era anche il divieto di esclusiva per gli agenti assicurativi, che avrebbero potuto trasformarsi in plurimandatari grazie alle liberalizzazioni targate Bersani del 2007.

Della sua applicazione, però, nessuna traccia. Per questo motivo l’Antitrust ha aperto un’inchiesta su otto compagnie (Reale Mutua, Generali Assicurazioni, Unipol, Allianz, Fonsai, Cattolica Assicurazioni, Axa e Groupama), sulle quali pende il sospetto di aver ostacolato l’attuazione dell’esercizio del plurimandato. Appurare la verità si preannuncia una missione difficile, perché non si tratta di violazioni esplicite della norma, quanto piuttosto di una generale disincentivazione degli agenti.

L’indagine dell’Antitrust è scaturita dalle numerose denunce del Sindacato nazionale degli agenti assicurativi, e l’esito dovrà pervenire entro il 30 giugno 2014. La posta in gioco è alta, perché le compagnie coinvolte detengono insieme l’80% della raccolta premi del ramo danni e Rca. L’Ania, tuttavia, respinge le accuse, sostenendo che sul mercato italiano la concorrenza funziona bene e che le compagnie rispettano le leggi.

In particolare, verranno esaminati i contratti in base ai quali gli agenti operano per conto delle società assicurative. Nei documenti sarebbero contenute clausole che renderebbero non conveniente per gli agenti prestare le proprie competenze per più compagnie, sia per il calcolo delle provvigioni che per l’utilizzo del portafoglio clienti, oltre che per l’utilizzo degli uffici.

L’Ania ribatte che “le clausole dei contratti di agenzia oggetto dell’istruttoria sono conformi alla natura del rapporto fiduciario che si instaura tra un’impresa e un agente. Quest’ultimo secondo il Codice Civile è l’intermediario incaricato di sviluppare gli affari dell’impresa mandante. Se la previsione di clausole è di per sé una violazione alla concorrenza, scompariranno i contratti di agenzia e le imprese offriranno i loro prodotti attraverso altri canali”. Non resta che attendere le conclusioni dell’Antitrust.

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