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Ballottaggi 2013, la vittoria del Centro Sinistra e il fallimento del tandem PDL-Lega

 

Siamo agli esiti di queste elezioni amministrative e il dato quasi complessivo è una caporetto per il PDL e per la Lega. In ogni città ancora in bilico, in pratica, il Partito Democratico vince. La vittoria è indiscussa. Il candidato più forte è Ignazio Marino, che con il 64% delle preferenze vince contro il sindaco uscente Alemanno, che resta arroccato a un misero 36%.

A Brescia, il candidato del PD, Del Bono, raggiunge il 56% (il ballottaggio era con uno scarto dello 0,1% dal candidato del Centro Destra). La Lega esce distrutta dallo scontro a Treviso. Il candidato storico della Lega, Gentilini perde contro il candidato del PD Manildo, che raggiunge il 56%. Ad Avellino vince Foti con il 60% del PD. Il PD vince anche a Lodi (53%) e ad Imperia, con il 76% . Anche in una storica roccaforte della destra, come Viterbo, il Partito Democratico “stravince” con oltre il 60%.

Il Partito Democratico vince ovunque. Questo è il dato grezzo e chiaro che emerge da questi dati: in base a chi ha partecipato, la maggioranza ha scelto il Centro Sinistra. Se vogliamo poi approfondire l’indagine, non possiamo non evidenziare che potrebbe emergere un problema di “legittimità” perché meno sono i partecipanti, meno è forte (a mio avviso) il candidato che viene scelto. C’è, in effetti, una minoranza che partecipando ha scelto a nome di tutti. A questo punto possiamo solo attendere e vedere come lavoreranno i nuovi eletti.

Politicamente, questo esito dà un segno di grande speranza per il Partito Democratico a livello nazionale. La gente esorta il PD a reagire, la strada è tracciata: o il partito acquisisce consapevolezza delle risorse di cui dispone, malgrado certi della classe dirigente, oppure segnerà la fine per se stesso. In questa eventualità, sarà anche il Paese a pagarne le conseguenze.

L’affluenza è in calo ovunque (cfr. grafico). L’astensionismo aleggia come una minaccia ovunque. La politica ha adesso un obbligo: riconquistare la fiducia dei cittadini.

 

Fonte: elaborazione mia su dati viminale, 2013 (cifre arrotondate)

Attendiamo adesso i risultati in Sicilia, che è il vero banco di prova per il Movimento Cinque Stelle. E da questo esito Beppe Grillo potrà o gioire o ammettere una “eventuale” sconfitta. In questo caso, non ci saranno scuse.

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