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Corriere, Finmeccanica e Bilderberg: game power all’italiana

Il quotidiano di via Solferino paga il prezzo di una gravissima crisi finanziaria dovuta alla pessima gestione manageriale del Gruppo ed è, allo stesso tempo, l’unica ragione di interesse degli azionisti nel continuare a spendere tanti soldi per coprire i debiti. Per questo, loro ed anche gli inserzionisti, reclamano più visibilità. Ed ecco fioccare, come non mai, interviste ai capi dei centro media, interviste agli azionisti (o agli azionisti degli azionisti), pezzi elegiaci sulle stesse aziende che partecipano all’avventura editoriale e financo cronache dettagliate sulle manovre familiari di case blasonate, come quella di Bolloré.

Dopo tanto miele, un po’ di amaro non guasta. A questo ci pensa il bravissimo giornalista Sergio Rizzo che con Gian Antonio Stella scrisse il celebre libro su La Casta. Da un paio di settimane, la sua penna è stata indirizzata verso il tema delle nomine e in particolare verso il board di Finmeccanica. Nei confronti del board di questa impresa, l’ottimo Rizzo ha usato una stilografica appuntita come una lama tagliente. Non ha risparmiato neppure uno dei più autorevoli candidati alla presidenza, il prefetto De Gennaro. Lo stesso uomo di Stato era stato oggetto di un apparente endorsement da parte di Luigi Bisignani.

Nella Roma dei salotti e dei conciliaboli del potere tutto questo attivismo su Finmeccanica viene letto come il segno di una guerra di posizione il cui esito determinerà il borsino di chi conta e chi no in Italia. In questo contesto, la particolare cura giornalistica del Corriere si staglia nel panorama dei giornali italiani. A prestare attenzione a certe maliziose voci, si potrebbe pensare che vi siano giornalisti che facciano il tifo per un autorevole e storico componente di quel club esclusivo chiamato Bilderberg e che punterebbe del tutto legittimamente al piano più alto di piazza Monte Grappa. Manovre di partito con pizzini vari, massoneria, servizi segreti e giornaloni storicamente al centro di battaglie di potere: ecco lo show delle nomine nel nostro Paese. Un circo nel quale a dare spettacolo è il pubblico. La gran parte delle persone coinvolte nel toto nomine appare infatti vittima degli altrui giochini. Che tendono a usare strumentalmente gioielli pubblici e privati come Finmeccanica e lo stesso Corriere.

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