A vederlo così sembra un bel giocattolo con il quale divertirsi insieme ai bambini in un campo erboso, godendosi il sole e l’aria di Primavera. In realtà dentro questo aeroplanino radiocomandato si nasconde una tecnologia senza precedenti utilizzata dai cacciatori di tornado per studiare le caratteristiche di questi devastanti fenomeni atmosferici capaci di causare morte e distruzione.
Il drone è stato sviluppato dall’Università della Florida e grazie alle dimensioni ridotte e alla facilità d’uso si sta gradualmente affiancando agli aerei tradizionali che da decenni sono utilizzati per sfidare gli uragani allo scopo di scoprirne i segreti, spesso mettendo in pericolo la vita dei loro equipaggi.
Decine di droni vengono liberati nel ciclone e mentre sono sballottati dalla forza dei venti, trasmettono dati ai computer dei ricercatori. “In realtà – continua questo scienziato – per la maggior parte del volo vengono strapazzati come se fossero detriti. Solo ogni tanto proviamo a indirizzarli, se possibile, da qualche parte”.
La loro massa esigua gli consente, nella maggior parte dei casi, di non essere distrutti dalla furia dell’uragano e sopravvivere alla missione. Così, una volta a terra verranno recuperati e approntati per una nuova missione nell’occhio del ciclone.