Il vero vincitore di queste elezioni amministrative in Sicilia? Gianfranco Miccichè. È questa la lettura controcorrente che dà del voto sull’isola Pietrangelo Buttafuoco, penna del Foglio. “Il cambio di passo verso il centrosinistra è stato preparato da lontano e con sapienza proprio dall’artefice del 61 a 0 del centrodestra. È il paradosso siciliano”, racconta lo scrittore catanese a Formiche.net.
E come?
Un’alleanza occulta tra Miccichè e Crocetta permise a quest’ultimo di prendersi la Regione. Ma di fatto, anche prima, l’ex governatore aveva mandato Berlusconi e il Pdl all’opposizione.
E dalla Regione si arriva ai Comuni con il crollo del centrodestra in una regione che è sempre stata berlusconiana…
E’ stata una roccaforte berlusconiana nel senso della luogotenenza di Micchichè. Con la sua organizzazione aveva vinto, con quella di Angelino Alfano perde, come abbiamo visto.
Ma questo risultato è solo frutto degli errori del Pdl o anche dei meriti del Pd?
Sicuramente la vittoria del Pd è stata sostanziata da una macchina di mobilitazione elettorale spaventosa guidata da Lino Leanza, ex democristiano e astuto fautore di alleanze. Ma soprattutto i siciliani per abitudine o per retaggio votano sempre chi vince: il primo turno delle amministrative nel resto del Paese con la primazia del centrosinistra ha quindi influito sul voto di questo fine settimana sull’isola.
Enzo Bianco torna sindaco di Catania come Leoluca Orlando un anno fa di Palermo. Vince il centrosinistra del passato?
Bianco e Orlando vincono perché sono due protagonisti della politica e i siciliani preferiscono scegliere loro ad occhi chiusi che avversari di cui fanno fatica a ricordare il nome. Orlando è un fuoriclasse mentre a Catania c’è una situazione particolare. Raffaele Stancanelli, il sindaco uscente del centrodestra, ha governato bene una città in difficoltà ma questo l’elettorato non lo vede, si butta sul carro del vincitore.
Il boom in Sicilia di Grillo alle regionali otto mesi fa è stato solo un’illusione?
I siciliani hanno capito che i 5 Stelle non vanno da nessuna parte, non li hanno visti alla prova del concreto e quindi li hanno subito abbandonati. Resta da chiedersi cosa ne sarà del nucleo duro del Movimento in Sicilia che, sembra la scenografia di un regista inglese, nasce da una comitiva di disoccupati di Caltanissetta.