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Il ritorno (on line) di Fabrizio Barca

Vi ricordate di Fabrizio Barca? L’ex ministro dello Coesione territoriale del governo Monti aveva avuto il suo momento di gloria due mesi fa quando, appena tesserato al Partito Democratico, lanciò il suo manifesto “Un partito nuovo per un buon governo” e venne indicato da molti come futuro leader del Partito Democratico, magari da contrapporre a Matteo Renzi.

Nell’ultimo periodo di lui si sono perse un po’ le tracce, soprattutto a livello nazionale, ma il neo esponente del Pd è impegnato a incontrare la pancia del partito e far conoscere la sua idea di sinistra in giro per il Paese. Una mossa giudicata da molti vincente, visto che, come dimostra il successo delle amministrative, è sul territorio che il Pd è più forte.

Ma ora che il Congresso si avvicina e i suoi compagni di partito sono in fermento, anche Barca vuole tornare a farsi sentire. Ed è lui stesso a ironizzare su Twitter che “dopo lunga malattia”, da stamattina è on line il suo blog, fabriziobarca.it. Una mossa che appunto potrebbe essere interpretata come pre-congresso.

Un diario di viaggio dove l’ex ministro racconta il suo tour per l’Italia.
Lo fa sempre con il suo stile serio e pignolo, appuntando un calendario dettagliato delle tappe e le sue 49 pagine di manifesto suddivise in capitoli, sintesi e “addendum”.

Ma è anche un’operazione per arrivare in modo più diretto al popolo del centrosinistra, per mostrare il Barca più umano, con foto del viaggio e un blog dove spiega che il suo non è un “atto di protagonismo personale” ma voglia di “animare il partito”.

“Sono in tanti sul territorio a conservare ancora la famosa ‘scintilla’; sono in tanti ad aver ancora la voglia di confrontarsi sulla cultura politica, sull’identità, sulla visione dell’Italia e sulle cose concrete da fare. Sono in tanti, al Nord come al Sud, i giovani e non che hanno voglia di ritrovare la “propria” sinistra perduta”, scrive. Ed è per questa “sinistra perduta” in un partito a trazione lettiana che Barca vuole continuare questo viaggio nel Pd. E presto scopriremo dove lo porterà.

 



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