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G8, fiera di buone intenzioni

Per gentile concessione dell’editore e dell’autore, pubblichiamo il commento di Pierluigi Magnaschi sul quotidiano Italia Oggi.

Si è svolto nell’Irlanda del Nord il vertice del G8 a cui partecipano quasi tutti i più importanti paesi del mondo, fra i quali anche l’Italia, ma dei quali, non si sa perché, non fa parte la Cina (più di un quinto dell’umanità). Il G8, più che mettere a punto delle intese globali per guidare meglio il mondo sviluppato fra gli scogli della crisi, si rivela sempre più un inutile e costoso baraccone dove i big politici del mondo si ritrovano per farsi riprendere dai media di ogni paese e per dare l’impressione che, da questo vertice, essi sono stati in grado di trarre soluzioni a beneficio di tutti. Il che non è vero.

Il G8 infatti è una passerella. Più che confrontare idee, esibisce facce che danno il meglio di loro, non quando parlano (perché dicono le banalità levigate dai ghost writer) ma quando si incontrano, si abbracciano sorridenti (di che, poi?) esibendo, nei loro sorrisi, più denti di quanti non ne abbia mai avuti un umano. Il loro obiettivo non sono le intese ma le photo opportunità, che poi faranno il giro del mondo.

Per toccare con mano l’assoluta inconsistenza dei risultati, basti dire che i giornali di ieri hanno strabuzzato gli occhi dallo stupore, aprendoci addirittura la prima pagina, alla notizia, fornita da Barack Obama, che il presidente della Federal Reserve (la Banca centrale Usa) Ben Bernanke sarà sostituito a gennaio, senza tener conto che questa notizia l’avevano già pubblicata anche loro mesi or sono.

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