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Assad ha usato armi chimiche. Usa e Russia bisticciano

Le forze di Bashar al-Assad hanno varcato la “linea rossa” fissata dagli Usa nelle guerra civile in corso in Siria: hanno fatto uso di armi chimiche. La Casa Bianca ha confermato ieri l’uso  “su scala ridotta” di armi chimiche, in particolare gas sarin, contro i ribelli che da oltre due anni combattono per rovesciare il regime di Damasco, in un conflitto che ha fatto almeno 93mila morti, secondo gli ultimi dati rilasciati ieri dalle Nazioni Unite.

Secondo le informazioni raccolte dall’intelligence statunitense, si stima che siano tra i 100 e i 150 i morti in “attacchi multipli” contro l’opposizione. La linea rossa è stata passata, come già emerso in una recente inchiesta del quotidiano francese Le Monde.

Le parole di Rhodes
Ben Rhodes, vice consigliere di Obama per la sicurezza, ha pertanto spiegato che l’amministrazione Usa è pronta a dare “sostegno militare” alla ribellione, il che può vuol dire armare le forze dell’opposizione cercando però di isolare le frange islamiste come il Fronte al Nousra, considerato da Washington un’organizzazione terroristica legata alla galassia di al Qaida.

Un senso di urgenza che Rhodes ha voluto sottolineare per il crescente ruolo delle milizie libanesi di Hezbollah e dell’Iran al fianco delle truppe siriane.

Lo scetticismo della Russia
“Le informazioni sull’uso di armi chimiche da parte di Assad sono state costruite”, scrive su Twitter il presidente della commissione Esteri della Duma russa, Alexei Pushkov, che traccia un parallelo con la vicenda delle presunte armi di distruzione di massa con cui fu giustificato l’intervento in Iraq contro Saddam Hussein.“Obama sta prendendo la stessa strada di Bush”, ha aggiunto facendo presagire un nuovo scontro tra la Casa Bianca e il Cremlino, principale alleato di Damasco a livello internazionale.

La cautela del ministro Mauro
Cauto è anche il ministro della Difesa italiano, Mario Mauro. Ci sono poche prove su un utilizzo di armi chimiche tali da determinare un intervento diretto in Siria, ha detto il ministro citato dall’Ansa. ”Queste prove sono relative a casi limitati”. Per questo andrebbe evitato di accrescere la portata e la dimensione del conflitto.

Il parere della Nato
Per il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, “il governo siriano deve garantire l’accesso alle Nazioni Unite affinché possano indagare sull’uso di armi chimiche nel conflitto. La dichiarazione è arrivata dopo che gli Stati Uniti hanno detto ieri di averne accertato l’uso da parte del regime di Bashar al Assad.



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