Tra i tanti aspetti sgradevoli della vicenda della ministra Idem-che ha sostenuto, senza arrossire, che le tasse sulle sue case non furono pagate, a sua insaputa- spiccano proprio le esternazioni, tuttt’altro che convincenti, della ministra. Che ha annunciato agli italiani che, prontamente, provvederà a pagare quelle somme, che non versò, come hanno fatto tutti i contribuenti, negli anni scorsi.
Josefa ha, dunque, presentato come un fatto eccezionale quello che è, invece, un atto dovuto e obbligato, per non incorrere in più gravi sanzioni.
Come è noto, nel nostro bel Paese, sempre meno normale, il capo del governo non può licenziare un ministro. E, pertanto, spetterebbe all’interessata un gesto di serietà e di correttezza, anche allo scopo di dribblare la mozione di sfiducia, già annunciata dalla Lega Nord : “Se il caso di donna Josefa fosse successo in Germania- ha osservato Bobo Maroni- la bionda governante sarebbe già stata cacciata !”.
Un altro aspetto, che non si può non rilevare, è la differenza- Paolo Mieli parlerebbe di “doppiopesismo”- tra due casi. Enrico Letta decise di sospendere la delega alle Pari opportunità alla sottosegretaria, Michaela Biancofiore (PDL), per un’intervista critica sul Gay Pride. Mentre alla titolare del dicastero dello sport, che ha evaso i suoi obblighi con il fisco, non ha riservato neppure un “cartellino giallo”, astenendosi dal censurarne il comportamento.
Qualcuno spieghi all’ex campionessa che viviamo in una fase, in cui la politica, per recuperare la fiducia dei cittadini, dovrebbe stare un passo avanti, per ciò che concerne l’etica e la rettitudine, dando il buon esempio.
E, stavolta, le dimissioni sarebbero un gesto significativo, in quanto rappresenterebbero un chiaro segnale di rispetto nei confronti delle istituzioni.
Esitando, oppure tentando contorte e non sincere, nè tantomeno credibili, giustificazioni, Idem meriterebbe quella che un quotidiano, “Libero”, ha già provveduto ad assegnarle : la “medaglia d’oro per la faccia di bronzo”, sinora dimostrata.
Se rimanesse incollata alla poltrona, dovremmo pensare che la ministra non ha dimenticato il monito di Indro Montanelli : “Le dimissioni ? Attenti a rassegnarle. Talvolta, potrebbero essere accolte…”.
pietro mancini